Violenze sui disabili, gli avvocati chiedono di visionare i filmati
Oggi al tribunale di Castrovillari si è tenuto l'interrogatorio di garanzia di Fusaro, Antoniotti e Ritacco. Per il momento nessuna determinazione da parte del Gip, ci vorrà lunedì
CORIGLIANO-ROSSANO – Sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, Simone Falerno, e al pubblico ministero titolare dell’indagine, Veronica Rizzaro, i tre operatori del centro diurno Gocce nel Deserto onlus (Grazia Fusaro, Luciana Antoniotti e Francesco Ritacco), finiti agli arresti domiciliari lo scorso martedì con la pesante accusa di maltrattamenti nei confronti di disabili. Per il momento il gip non ha assunto alcuna decisione rispetto alle istanze di alleviamento delle misure cautelari perché al momento mancherebbero i video con le registrazioni fatte all’interno del centro. Tutto è rinviato a lunedì 25 luglio, a quando insomma il collegio difensivo al completo avrà tutto il materiale necessario per esperire le richieste di revisione delle misure cautelative.
Nel particolare, l’avvocato Francesco Calabrò, difensore di Grazia Fusaro, ha avanzato richiesta al giudice di poter visionare i filmati che avrebbero incastrato i tre nella rete degli inquirenti. Un elemento decisivo, quello di poter entrare in possesso delle registrazioni, che consentirebbe alla sua assistita di poter rispondere in modo circoscritto alle domande del magistrato. La richiesta è stata accolta dal gip che ha quindi aggiornato l’interrogatorio al prossimo lunedì mattina.
Confronto fiume, invece, quello tra il giudice, il pubblico ministero e l’altra indagata, Luciana Antoniotti, difesa dall’avvocato Giovanni Bruno. La Antoniotti ha ribattuto a tutte le domande spiegando nei dettagli anche le modalità con le quali si svolgevano le attività interne ed esterne al centro. Nella sua disquisizione la Antoniotti ha fatto anche notare come in più di 5 anni di lavoro nessuno degli ospiti abbia mai riportato ferite o problemi di altro genere.
Infine è stato ascoltato anche il terzo indagato, Francesco Ritacco, al quale oltre al già pesante indizio di reato di maltrattamenti nei confronti dei disabili grava anche l’accusa di sadismo nei confronti di alcuni ospiti del centro. Ritacco difeso dagli avvocati Roberto Laghi e Giuseppe Vena, anche lui ha risposto in sede di interrogatorio e fornito la sua interpretazione degli addebiti dichiarandosi estraneo ad ogni contestazione nei confronti della sua persona. Assieme ai tre operatori, ma a piede libero, sono indagate altre due persone sempre della medesima associazione che gestisce il centro diurno con sede a Rossano.