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Il Prefetto di Cosenza sul duplice omicidio di Castrovillari: «È necessario tranquillizzare la popolazione sana»

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CASTROVILLARI - Sono tanti i dettagli emersi dalle indagini sulla balistica e sui corpi di Maurizio Scorza e della sua compagna Hanene Hendhli, trucidati a colpi di pistola in contrada Gammellone, nelle campagne di Castrovillari. Sembrerebbe che Scorza fosse troppo vicino a ruoli di potere nella criminalità organizzata ma troppo autonomo per lasciare che la ‘ndrangheta della sibaritide glielo consentisse.

Sul duplice omicidio, la cui efferatezza ha sconvolto l’intero territorio castrovillarese, si è espresso anche il Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, che ha sottolineato come quest’ultimo fatto di cronaca suggerisca la necessità di tranquillizzare i cittadini, grazie al lavoro che l’Autorità Giudiziaria sta portando avanti: “Noi attenzioniamo il fenomeno, - ha dichiarato il Prefetto - perché alcune dinamiche vanno oltre la nostra diretta comprensione. Per mezzo dell’autorità giudiziaria distrettuale, però, possiamo conoscere gli sviluppi sui quali si stanno concentrando le indagini, che attualmente sono in corso”.

Non abbassare la guardia, “perché la criminalità è ancora molto violenta”, invece, è quanto ha dichiarato il magistrato Marisa Manzini, già Procuratore di Cosenza e Sostituto della DDA di Catanzaro, organo al quale spettano ora le indagini sul caso dopo il lavoro svolto dalla Procura di Castrovillari: “Quando parliamo di una criminalità più raffinata o evoluta, quella che non utilizza più la lupara – ha dichiarato il magistrato che ricevette minacce dalla ‘Ndrangheta - non dobbiamo dimenticare che quella dei nostri territori è una criminalità ancora molto violenta. In questo senso è necessario che le istituzioni siano vicine ai cittadini, per far sentire loro la presenza e per fare in modo che la società abbia fiducia nelle istituzioni stesse, capaci di isolare quei soggetti davvero pericolosi. La ‘ndrangheta – continua la Manzini - non rispetta i principi dell’onore e non rispetta nemmeno le donne, come invece si era detto falsamente per lungo tempo. Il fatto che in questa vicenda sia stata colpita anche la compagna, probabilmente senza alcuna responsabilità, ci dimostra proprio quella violenza e quella prepotenza di questa organizzazione”.

Al netto delle indagini e dei dettagli che rimbalzano da un pezzo giornalistico all’altro, ciò che emerge è quell’esigenza di tranquillizzare la popolazione sana, appunto scossa dal clamore di un delitto che non riesce a distinguere il sangue di Scorza da quello dell’agnello trovato sgozzato a giacere nel bagagliaio insieme al 57enne. Mai come ora, la figura del nuovo Procuratore capo della Repubblica di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, diventa sinonimo di sicurezza e di stabilità per un territorio sicuramente complesso, e per questo controllato, ma fatto anche di gente perbene, lontana dalle dinamiche di realtà criminali che hanno deciso di venire alla luce nel modo più crudo e plateale possibile.  

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).