Taglio di alberi di eucalipto, assolti i tre cariatesi accusati di furto aggravato
Il Tribunale di Castrovillari ha accolto le tesi dell’Avv. Raffaele Meles, difensore dei tre imputati. La sentenza di assoluzione si è conclusa con la formula “per non avere commesso il fatto”
CASTROVILLARI - Si è conclusa con una sentenza di assoluzione, con la formula “per non avere commesso il fatto”, la vicenda che ha coinvolto tre uomini di Cariati - M.A. di anni 30, M.G di anni 50 e M.A. di anni 25 - noti alle forze dell’ordine, accusati di concorso in furto aggravato e difesi di fiducia dall’avvocato Raffaele Meles.
La vicenda risale all’ottobre 2015 quando, in seguito ad una segnalazione, in una località tra Cariati e Crucoli i Carabinieri avevano constatato l’avvenuto taglio su area demaniale di quasi cinquanta piante di eucalipto secolari. Molti degli alberi erano stati già sezionati e asportati con l’ausilio di un camion rinvenuto nelle vicinanze. Durante le operazioni di sequestro, sul posto erano giunti due dei tre imputati che, alla vista dei militari, avevano mostrato segni di nervosismo rivendicando addirittura la proprietà dell’area demanial
Nel corso del processo, tutti i testimoni dell’accusa hanno confermato le circostanze dell’accaduto sottolineando che i tre erano stati visti mentre tagliavano e asportavano la legna. Dichiarazioni, queste, contestate punto per punto dalla difesa che, in sede di arringa, ha fatto rilevare al Tribunale come il materiale probatorio fornito in dibattimento dalla pubblica accusa non fosse sufficiente per condannare i tre imputati, chiedendo quindi al giudice una pronuncia assolutori
La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri - lunedì 13 dicembre - quando, in totale accoglimento delle richieste formulate dall’avvocato Raffaele Meles, il Tribunale di Castrovillari ha assolto per non avere commesso il fatto tutti e tre gli uomini dall’accusa di furto aggravato, ordinando contestualmente il dissequestro e la restituzione all’avente diritto del legname sequestrato. I reati di cui erano accusati, date le modalità violente utilizzate, prevedono la reclusione fino a sei anni di carcere.