Delitto di Castrovillari, il figlio non aveva nessun problema mentale
Raptus o premeditazione? Paolo Sisci non aveva nessuno squilibrio mentale ed ha confessato subito di essere l'autore del delitto di sua madre, uccisa con 30 coltellate
CASTROVILLARI - Paolo Sisci non è una persona fuori equilibrio. Si sono pronunciati così i medici che ieri, dopo che il 32enne uccidesse la madre a coltellate, lo hanno visitato in ospedale, escludendo ogni dubbio sulla sua sanità mentale.
Una lite familiare furibonda, sembrerebbe, tanto violenta da diventare la causa di un matricidio ma che, secondo gli inquirenti, pare fosse un caso isolato: non erano frequenti, infatti, i litigi in famiglia perché Paolo aveva un rapporto sereno con i suoi genitori, con i quali conviveva al quarto piano di Palazzo Senatore, al numero 6 di via Reginaldo Pellegrini.
Raptus o premeditazione? Sono tante le domande che il pm e gli inquirenti si stanno ponendo dopo il gesto efferato del giovane castrovillarese dal volto gentile. Paolo, laureato, volontario in un'associazione cittadina e dall'espressione timida, era conosciuto in città così come i suoi genitori, persone perbene e stimate.
Ma da quel solito sorriso, Paolo ha confessato di essere stato lui l'autore delle 30 coltellate sul corpo di sua madre, Filomena Silvestri di 65 anni, mentre il padre era assente. Le urla della donna, che ha tentato invano di difendersi da quella furia omicida, hanno richiamato l'attenzione dei vicini che hanno segnalato alle forze dell'ordine. Nel frattempo il padre, ritornando in casa, ha trovato la moglie riversa sul pavimento capendo le responsabilità del figlio nel delitto.
Paolo si sarebbe chiuso in una stanza mentre il padre, una volta giunti sul posto i Carabinieri della Compagnia di Castrovillari, gettava loro le chiavi di casa dal balcone. L'uomo è stato poi portato in ospedale per un malore.
Il giovane è stato tradotto ora nel carcere di Castrovillari.