La “macchina dei vaccini” sullo Jonio si blocca sul nascere: anziani rinviati a settimana prossima… forse
Intanto i tamponi dell’area della Sibaritide si processano (a rilento) a Cosenza. Le Usca in difficoltà ma «non molliamo»
CORIGLIANO-ROSSANO – Come in tutta la Calabria, anche sullo Jonio si evidenziano i primi gravi problemi sui tempi e sui modi di somministrazione dei vaccini anti Covid. Il siero Pfizer, quello più efficace contro il virus, somministrato perlopiù su personale sanitario e sulla popolazione over 80, è finito. Non ci sono più scorte disponibili e questo ha mandato in tilt l’intero sistema di immunizzazione calabrese.
Sullo Jonio, invece, si è scatenato il panico. Perché proprio nel momento in cui il coronavirus ha iniziato a viaggiare più veloce che mai nel territorio della Sibaritide, in doppia (se non tripla) cifra negli ultimi 15 giorni, si è fermata proprio l’inoculazione sugli anziani e le persone fragili.
È successo stamattina a Corigliano-Rossano dove gli anziani in lista d’attesa, che proprio oggi avrebbero dovuto ricevere il siero Pfizer, si sono visti raggiungere da una telefonata alla propria utenza da parte dell’Asp di Cosenza che li avvisava che il loro turno per il vaccino sarebbe saltato. Forse a settimana prossima.
Una notizia che ha mandato su tutte le furie i familiari, preoccupati proprio dalla forte e veloce circolazione del coronavirus, e che adesso sono pronti a fare le loro rimostranze nelle sedi opportune. Ovviamente, poco è imputabile all’attuale gestione sanitaria. Che, anzi, da qualche settimana ha rimesso mani al piano vaccini dando un’accelerata alla campagna di immunizzazione in provincia.
Il problema principale, al momento, sta nelle scorte che non arrivano dall’hub nazionale di Pratica di Mare che – a sua volta – dovrebbe essere rifornita dalle aziende di produzione.
Tutto questo accade in una terra, quindi, che non solo al momento non riesce a vaccinare le persone più fragili ma che è in continuo affanno anche con il tracciamento dei casi Covid. Non sono bastati i ritardi sui reagenti in cui è accorso il laboratorio del “Giannettasio” nei giorni scorsi, ieri si è aggiunto anche un guasto meccanico alla complessa strumentazione che processa i tamponi.
Forse anche a questo è dovuto il basso numero di positivi che si è registrato oggi a Corigliano-Rossano e sul territorio? Perché di fatto i test dell’area ionica ora vengono processati a Cosenza e sono in lista d’attesa. Insomma, una situazione difficile e complessa, sulla quale continuano ad operare eroicamente le Usca ioniche. Molti di loro sono professionisti volontari che lavorano oltre l’orario ordinario, sono stremati ma, nonostante tutto, qualcuno di loro eroicamente ci ha detto: «Noi non molliamo».