Agente pestato a pugni in testa: ancora un'aggressione nel carcere di Corigliano-Rossano
Il fatto è avvenuto oggi. L'autore del gesto è un tunisino con problemi psichiatrici. È già la quarta volta che si rende protagonista di questi gesti. La denuncia di Durante e Belluci (Sappe): «Non possiamo fare anche i medici»
CORIGLIANO-ROSSANO - Ancora un’aggressione nel carcere di Rossano, sempre ad opera dello stesso detenuto di origine tunisina, con problemi psichiatrici.
L’uomo è già la quarta volta che si rende protagonista di episodi dì violenza. Oggi pomeriggio ha aggredito a pugni in testa un agente di polizia penitenziaria e quando l'agente ha tentato di difendersi ha estratto una lametta e lo ha minacciato di tagliarlo. Ora l’agente si trova al pronto soccorso, per gli accertamenti del caso.
«Il disagio psichiatrico in carcere è uno dei motivi di frequenti aggressioni al personale - dicono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale - tanto che nell’arco di un anno, tra colluttazione e aggressioni, sono più di 7.000 gli operatori di polizia coinvolti e feriti. Proprio oggi pomeriggio abbiamo incontrato la Ministra della Giustizia, alla quale, tra le altre cose, abbiamo rappresentato il disagio del personale nel dover controllare persone che dovrebbero essere gestite prevalentemente in ambiente medico. Sul punto - concludono - la Ministra ha detto che sarà uno dei problemi che intende affrontare per primo. A Rossano sono presenti circa 280 detenuti. Chiediamo che il detenuto venga trasferito al più presto».