Trafugata la teca dell'ostia magna nella chiesa di San Pietro a Spezzano Albanese
Monsignor Aloise: «Un gesto che ferisce il cuore della nostra fede e ci lascia smarriti di fronte a tanta profanazione. In questo tempo ferito, stringiamoci ancor di più attorno all’Eucaristia. È il momento della fede, della vigilanza, dell’unità»

SPEZZANO ALBANESE - La comunità di San Pietro di Spezzano Albanese, è stata scossa da un episodio che ha profondamente ferito i fedeli. Nelle scorse ore, ignoti hanno trafugato la teca contenente l’Ostia Magna destinata all’Adorazione Eucaristica, custodita nella chiesa parrocchiale. A dare l’annuncio, con parole cariche di dolore e sgomento, è stato il vescovo Maurizio, che ha rivolto un accorato appello alla comunità: intensificare la preghiera, vigilare e unirsi in momenti di adorazione e riparazione spirituale.
Di seguito la lettera dell'Arcivescovo alla comunità:
Carissimi fratelli e sorelle,
con profonda amarezza e sgomento nel cuore, mi rivolgo a tutta la Comunità per condividere un fatto gravissimo che ha colpito la nostra Chiesa di San Pietro: nelle scorse ore è stata trafugata la teca contenente l’Ostia Magna destinata all’Adorazione Eucaristica. Un gesto sacrilego che ferisce il cuore della nostra fede e ci lascia smarriti di fronte a tanta profanazione. Il Santissimo Sacramento, vera presenza del Signore tra noi, è stato sottratto con violenza e oltraggio, e ancora in queste ore ci uniamo nell’invocazione fiduciosa a Dio affinché possa essere ritrovato e restituito alla venerazione dei fedeli. Vi esorto, con animo accorato, a prestare la massima attenzione e diligenza nel cercare in ogni angolo delle vie della nostra comunità, nella speranza che si possa recuperare ciò che è stato così indegnamente violato. Da subito, invito tutte le realtà parrocchiali a celebrare momenti di preghiera e liturgie di riparazione per il grave atto commesso, esprimendo così la nostra fede e il nostro amore per l’Eucaristia, vero Corpo di Cristo. Nei prossimi giorni, continuiamo insieme con l’adorazione eucaristica e momenti comunitari di espiazione e preghiera, affinché l’offesa arrecata sia riparata con il nostro amore adorante. Il Codice di Diritto Canonico (can. 1367) ricorda che chi profana le specie consacrate incorre nella scomunica latae sententiae: una misura che evidenzia la gravità estrema dell’atto. Ma come credenti, non ci limitiamo a una reazione giuridica. La nostra risposta è prima di tutto spirituale: ci inginocchiamo davanti al Signore con cuore contrito e preghiamo per l’autore di questo gesto, perché Dio, nella sua misericordia infinita, tocchi il suo cuore, lo liberi dalle tenebre e lo apra al cammino della conversione. In questo tempo ferito, stringiamoci ancor di più attorno all’Eucaristia, pane vivo disceso dal cielo. È il momento della fede, della vigilanza, dell’unità. Invochiamo insieme il Signore perché questo evento doloroso possa diventare occasione di rinnovata consapevolezza del dono immenso che ogni giorno ci è dato nell’Eucaristia. Vi benedico tutti di cuore e vi chiedo di pregare, di adorare e di amare con maggiore fervore il Signore presente nel Santissimo Sacramento.
In Cristo, nostro Signore, il vostro vescovo Maurizio.