di SERAFINO CARUSO La fusione tra Corigliano Calabro e Rossano ha gettato le basi per la costruzione, sia materiale che immateriale, di una nuova grande città della Calabria. Potenzialmente tra le più grandi di questa regione. Potenzialmente, appunto. La realtà è cosa ben diversa. Consapevoli del fatto che un processo di fusione tra due città come Corigliano e Rossano comporta diversi passaggi da affrontare e un po' di anni prima che si possa iniziare a intravederne i benefici, adesso bisogna agire con coscienza, giudizio e anche con quel pizzico di coraggio che forse ci è sempre mancato. Nel frattempo che il Commissario Bagnato ed i sub Commissari Greco, Lizzano e Giordano portino avanti il lavoro istituzionale di formazione del nuovo Ente locale, sarebbe bene ed opportuno si iniziasse a pensare anche a ciò a cui si sarebbe dovuto pensare prima dell'istituzione del Comune unico: vale a dire alla progettazione e alla costruzione, tra le tante altre cose, della Cittadella comunale degli uffici (prevista all'articolo 4, comma 3, della L.R. 2/2018) e di altre sedi istituzionali del territorio.
CITTADELLA DEI SERVIZI, CON NUOVO OSPEDALE E NUOVO TRIBUNALE
Così come previsto, la Cittadella comunale degli uffici del nuovo Comune Corigliano Rossano dovrebbe sorgere nell'area di contrada Insiti. In quell'area, cioé, dove sono stati cantierizzati i lavori per la costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide. Sarebbe quindi opportuno che non si perdesse altro tempo e si cominciasse a buttare giù almeno una bozza progettuale urbanistica di tutta l'importante area "di mezzo" tra le due aree urbane di Corigliano e Rossano. Quindi, l'ospedale che è già sulla carta e presto si dovrebbe portare a compimento; la Cittadella comunale degli uffici, magari anche il nuovo Tribunale di Corigliano Rossano (almeno prevederne l'area di costruzione, in attesa che il Governo ce lo restituisca!); una grande sede centrale delle Poste; il potenziamento delle strade circostanti; la realizzazione del ponte sulla strada di Insiti che collega la statale 106 bis alla vecchia 106, (strada, quest'ultima, che a sua volta collega Rossano Scalo con Piragineti e Corigliano centro e andrebbe potenziata ed allargata, almeno lì dove è possibile). Bisognerebbe porre al centro dell'attenzione anche il futuro della centrale Enel, posizionata proprio sul confine dei due ex Comuni, magari prevedendone una veloce riconversione (se fosse un sito turistico sarebbe meglio), con lo sguardo rivolto alla realizzazione (prima o poi) di un unico grande lungomare da Schiavonea a Lido Sant'Angelo. Il PSA in tal senso potrebbe offrire utili indicazioni.
SERVONO IDEE, PROGETTI, COMPETENZE E PIANIFICAZIONE. I FONDI? ARRIVANO
Si inizi, dunque, a progettare il cuore e il centro della nuova grande città. Che sia un vero e proprio Centro direzionale. Senza perdite di tempo e senza parole vuote di significato. I fondi per realizzare tutto questo possono arrivare: tra Por e altri fondi nazionali ed europei basta soltanto pianificare, chiedere, ottenere. Noi cittadini di Corigliano e Rossano abbiamo voluto la fusione (almeno la maggioranza di chi ha avuto il buon senso di recarsi alle urne, lo scorso ottobre) non per vantarci del pennacchio di essere la terza città della Calabria per numero di abitanti. No! Noi cittadini di questa nobile terra di Calabria abbiamo voluto la fusione affinché in questa grande città vi si possano annoverare servizi che non abbiamo mai avuto o servizi da migliorare, una sanità efficiente ed efficace, un Comune capace di dare risposte esaurienti alle esigenze dei cittadini, una giustizia vicina al territorio, trasporti e rete stradale e ferroviaria di alto profilo. Ecco, allora si inizi a pianificare, a progettare come vogliamo vedere l'area di Insiti tra cinque, dieci, venti anni. Su le maniche, testa bassa e progettare. Non abbiamo altro tempo da perdere.