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Chiude il centro regionale calabrese che poteva battere l’Alzheimer: non ci sono soldi

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La Calabria sembra proprio avere una sorta di allergia a mantenere in piedi le sue eccellenze migliori. Pare proprio essere il caso del Centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme diretta dalla scienziata calabrese di fama internazionale Amalia Bruni. Un autentico scippo che ha portato la stessa a scrivere direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per chi non la conoscesse, si tratta di una luminare calabrese invidiataci da tutto il mondo. La dottoressa, nel 1995, ha individuato la “presenilina”, ovvero il gene più diffuso dell’Alzheimer. Da quello che sta venendo fuori il Centro rischia, ogni giorno di più, la chiusura. La motivazione è la mancanza di denaro per la ricerca e per il pagamento del personale, tanto da indurre quattro biologhe del team ad andare via. «I nostri studi sulla conoscenza della “geografia” delle malattie ereditarie negli ultimi anni hanno trovato ostacoli che non ci permettono più di continuare nella ricerca —, dichiara Amalia Bruni —. Presto avremmo potuto concepire farmaci per combattere in maniera più sostanziosa l’Alzheimer». Ma non è finita qui, dato che dieci professionisti del Centro regionale di neurogenetica hanno già ricevuto le lettere di licenziamento. «Tutto ciò – lamenta la dottoressa - accade tra l’indifferenza della politica regionale, dei commissari prefettizi che guidano l’Azienda sanitaria di Lamezia Terme commissariata per mafia, e del generale Saverio Cotticelli, commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro della sanità in Calabria. C’è il rischio che il Centro di neurogenetica diventi un ambulatorio sanitario, perché la spoliazione in atto porterà a questo». Infine, è bene sottolineare come la Regione Calabria, nel 2018, ha inserito in bilancio un fondo da 200 mila euro ma questi soldi, pare, siano già finiti.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.