Procede non stop da 9 giorni il sit-in informativo antidiscarica allestito nel piazzale dell'ex ospedale di Cariati a opera del
Coordinamento dei Comitati del Basso Ionio. Mentre continua il flusso di cittadini e turisti al gazebo ivi allestito. Per firmare la petizione (parallela a una petizione online) con cui si chiede alle autorità preposte “di rigettare la richiesta della ditta Bieco s.r.l. di Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A) protocollata il 23 dicembre 2016 presso il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, relativa al Progetto di Ampliamento della discarica in località Case Pipino di Scala Coeli (CS)”; si chiede inoltre “la bonifica del territorio su cui insiste l’impianto originario, già saturo, e dell’intera Valle del fiume Nika”. La firma, spiegano i rappresentanti dei Comitati (Comitati Antidiscarica Scala Coeli, Crucoli, Rossano; Comitato #CariatiPulita; Legambiente circolo Scala Coeli, Movimento Le Lampare),
è per dire no “alla devastazione di un comprensorio ad alta vocazione agricola e turistica, compreso tra la provincia cosentina che l’area crotonese; a una nuova, gigantesca discarica privata. Che dovrebbe accogliere rifiuti speciali provenienti da tutta l’Italia in un luogo di gran pregio naturalistico, ricco di corsi d’acqua, di colture biologiche, DOP e IGP. Mentre le leggi europee vietano la costruzione di discariche in territori del genere”.
CARIATI, UNA BELLA TESTIMONIANZA DI CITTADINANZA ATTIVA
Fra le 2 petizioni le firme raccolte sono al momento più di 3.500.
E ieri pomeriggio il sit-in si è spostato nell’entroterra, a Terravecchia, che come Cariati, Crucoli e Umbriatico, è località particolarmente interessata al grave problema. Sorprendente è stata la risposta degli abitanti del piccolo centro cosentino, con circa 800 residenti (ma gli effettivi sono meno); a frotte si sono recati al banchetto allestito dagli attivisti dei Comitati all’ingresso del paese, in una piazza della Misericordia inaspettatamente affollata, per firmare la petizione contro il progetto della gigantesca discarica.
Tra i più motivati e consapevoli del pericolo incombente, se l’A.I.A. avesse positivo esito, gli anziani. Che per una vita hanno coltivato, e molti ancora coltivano, le terre della Valle del Nika. E ancora tanti agricoltori e allevatori di pregiato bovino podolico, giovani mamme impegnate in movimenti ambientalisti, emigrati rientrati per le ferie estive. Una bella testimonianza di cittadinanza attiva. Apprezzata anche dal sindaco Mauro Santoro, che come gli altri colleghi del Basso Ionio (tranne quello di Scala Coeli), ha deliberato la contrarietà al progetto di Bieco s.r.l.
Terravecchia, che è un piccolo gioiello di tesori paesaggistici e storici, si potrebbe, oltretutto trovare a subire un danno ulteriore. A causa del forte impatto visivo della discarica sul Parco Naturalistico e Archeologico di Pruija. SI PROMUOVO SIT-IN ANCHE NEI VARI CENTRI DEL BASSO JONIO
Per tutto questo, un nuovo Comitato Antidiscarica è nato in loco. Entrando a pieno titolo nel Coordinamento dei Comitati del Basso Ionio. Che intensamente lavora sul fronte ambientale e dei diritti. Promuovendo l’unione fra cittadini, forze sociali e politiche, movimenti e associazioni del territorio. E cercando il dialogo con le Istituzioni. In tale ottica, dopo la recente audizione di alcuni rappresentanti in Commissione Regionale Ambiente
, i Comitati hanno chiesto un incontro al Governatore Oliverio. Perché ascolti le ragioni di un intero territorio, ormai vigile e in costante mobilitazione. Pronto a ottenere, senza più delegare, diritti e giustizia. Intanto, contestualmente a quello di Cariati, si continuano a promuovere sit-in nei vari centri del Basso Ionio. Dove è stata già avviata la raccolta firme. Continuano inoltre a nascere Comitati Antidiscarica, com’è avvenuto poche settimane fa a Crucoli; tra le prossime tappe ci sono Mandatoriccio, Umbriatico, Campana.