L'incidenza della
povertà sulla vita e l'
educazione dei bambini in
Calabria è in continuo aumento. In provincia di Reggio si registra la percentuale più alta in Italia di bambini e ragazzi minori di 17 anni che risiedono in comuni sciolti per mafia (64% sul totale dei minori residenti nella provincia) e quasi un minore su due (45,8%) vive in comuni in dissesto o riequilibrio finanziario. Sono alcuni dei dati contenuti nel settimo Atlante dell'Infanzia (a rischio) "Bambini, Supereroi" di Save the Children. «In Calabria, la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media - analizza il rapporto - tocca il 16,1% (un dato superiore alla media nazionale del 14,7%), mentre quasi un alunno di 15 anni su due non raggiunge le competenze minime in matematica e più di uno su tre in lettura. Inoltre, il tasso di natalità è pari a 8,3 nati ogni mille residenti nel 2015, in linea con la media nazionale di otto su mille, un dato in costante calo dal 2008, quando il tasso di natalità italiano era pari a 9,8 su mille.
CALABRIA, SEMPRE MENO I MINORENNI
Anche i minorenni sono sempre meno. Il loro peso specifico sul totale della popolazione italiana è sceso dal 17% del 2009 al 16,5% attuale: poco più di 10 milioni di bambini e ragazzi da 0 a 17 anni. Nelle province di Catanzaro e Cosenza il dato si abbassa ulteriormente (16,2% e 15,7%), mentre Crotone è la quarta provincia italiana con la più alta presenza di bambini e ragazzi tra 0 e 17 anni sul totale della popolazione (18,6%), dopo Bolzano, Napoli e Caserta. Più di tre bambini calabresi su quattro, tra i 6 e i 17 anni (77,2%), non sono mai andati a teatro nel 2015, più di uno su due non ha mai letto almeno un libro (62,6%) e quattro su cinque non hanno visitato monumenti e siti archeologici (78,2%)». Secondo quanto emerge dal rapporto, queste «sono solo alcune delle conseguenze tangibili della povertà sulla vita dei bambini nel nostro Paese.
CALABRIA, ALTA PERCENTUALE DI BAMBINI IN POVERTA' RELATIVA
Più del 38% dei bambini e dei ragazzi calabresi minori di 17 anni risultano inoltre in povertà relativa, una percentuale molto più alta della media in Italia (20%) e più bassa solo della Sicilia (40,7%). In Calabria, Save the Children, dal 2004 ha attivato in Punti Luce, centri ad alta densità educativa per dare opportunità formative a bambini e ragazzi che vivono in aree svantaggiate delle città. I 2 Punti Luce si trovano a Scalea, dove nell'anno in corso sono stati raggiunti oltre 200 minori tra 6 e 16 anni e 110 genitori, e a Marina di Gioiosa Ionica, dove sono stati raggiunti più di 400 minori e oltre 100 genitori. Nel contesto scolastico, l'organizzazione è impegnata a Crotone, Scalea e Praia a Mare con il programma "Fuoriclasse", che in un'ottica preventiva mira a intervenire sulle cause della dispersione scolastica al fine di contenere il rischio che si manifesti.
Fonte: Corriere della Calabria