Il caso Ahmad Salem, il comitato Free Palestine per Gaza ricostruisce la storia del 24enne
L’organizzazione chiede attenzione sulle condizioni del giovane palestinese detenuto a Corigliano-Rossano e invita partiti e cittadini a prendere posizione. Martedì 25 prevista un’iniziativa pubblica a in città
CORIGLIANO-ROSSANO – Una nota diffusa dall’organizzazione “Free Palestine per Gaza” riaccende l’attenzione sul caso di Ahmad Salem, il giovane palestinese di 24 anni attualmente detenuto da circa sei mesi nel carcere di alta sicurezza di Rossano, in attesa di giudizio (ne abbiamo parlato qui). Nel comunicato – firmato dal portavoce Umberto Romano, autore del libro Palestina. Diario di Guerra – il movimento chiede maggiore trasparenza pubblica sul procedimento e invita i cittadini e le forze politiche di sinistra a sostenere la causa palestinese.
Secondo quanto riportato nel documento, Ahmad Salem sarebbe nato nel campo profughi palestinese di al-Baddawi, in Libano, e avrebbe raggiunto l’Italia per chiedere protezione internazionale. La vicenda giudiziaria ha origine a Campobasso, dove – riferisce il comunicato – il giovane avrebbe presentato domanda di asilo politico. Durante l’audizione davanti alla Commissione territoriale, il suo telefono sarebbe stato sequestrato e analizzato dagli investigatori.
Le contestazioni mosse al ragazzo, spiegano gli attivisti, fanno riferimento agli articoli 414 del codice penale (istigazione a delinquere) e 270-quinquies (autoaddestramento con finalità di terrorismo). Le autorità avrebbero individuato sul suo dispositivo contenuti ritenuti riconducibili a forme di propaganda, interpretazione che il movimento contesta, sostenendo che si tratterebbe invece di prese di posizione politiche contro la guerra a Gaza.
Il comunicato accusa inoltre una parte della stampa nazionale di aver presentato Salem come un “jihadista”, e definisce l’impianto accusatorio come basato su “frasi decontestualizzate”. L’organizzazione punta il dito anche contro il silenzio delle istituzioni regionali e locali sul caso, invitando a promuovere un dibattito pubblico.
Parallelamente alle rivendicazioni politiche, il movimento annuncia una manifestazione pubblica dal titolo “Va in scena il dolore delle donne palestinesi”, in programma martedì 25 alle ore 17.30, nella Cittadella dei Ragazzi in via Buozzi a Rossano scalo.
L’intera vicenda giudiziaria di Ahmad Salem resta comunque nelle mani dell’autorità giudiziaria, che nei prossimi mesi dovrà pronunciarsi sulle accuse contestate. Il giovane, come previsto dalla legge italiana, è da considerarsi non colpevole fino a sentenza definitiva.
La richiesta avanzata dall’organizzazione è che il caso venga seguito con attenzione e che sia chiarito pubblicamente il quadro degli addebiti, nel rispetto dei diritti della persona detenuta e della trasparenza istituzionale.