Sanità, Schierarsi Corigliano-Rossano: «Dobbiamo aspettare Godot per uscire dal Piano di rientro?»
Il movimento attacca Occhiuto: «Promessa l’uscita dal commissariamento entro il 2025, ora si parla di 2030. La sanità è allo sfascio e l’accordo con l’Emilia-Romagna è una condanna per i calabresi».
CORIGLIANO-ROSSANO - La Piazza di Schierarsi Corigliano-Rossano esprime «profonda amarezza e sdegno» per le dichiarazioni del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, rese nel Consiglio regionale del 20 novembre riguardo ai tempi per l’uscita della Calabria dal Commissariamento e dal Piano di Rientro.
Il movimento ricorda che «durante la campagna elettorale a Lamezia Terme, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente Occhiuto avevano promesso l’uscita dal Commissariamento entro la fine del 2025». Una promessa oggi smentita: dopo i dubbi sollevati dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, Occhiuto ha infatti dichiarato che “la Calabria uscirà dal Piano di Rientro entro la fine della consiliatura, cioè entro il 2030”.
Per Schierarsi, questa retromarcia potrebbe essere legata ai consuntivi adottati «a sanatoria dal 2013 ricorrendo al criterio deduttivo che avrebbero prodotto un bilancio riadattato, in contrasto con le regole della contabilità analitica e con la Legge Regionale 39/1996».
E la domanda è diretta: «Dobbiamo dunque aspettare Godot per l’uscita dal Piano di rientro e dal commissariamento?».
Nel frattempo, denunciano, «la sanità calabrese continua a sprofondare in uno stato di totale sfascio».
Non meno dura la posizione sull’accordo tra Calabria ed Emilia-Romagna, presentato come strumento per ridurre l’emigrazione sanitaria. Schierarsi lo definisce «un accordo inutile e inefficace - e aggiunge - che esso rappresenta una vera condanna per la salute dei calabresi».
Secondo il movimento, «i cittadini, già penalizzati da una carenza cronica di servizi, subiranno ulteriori disagi». L’accordo, spiegano, «non migliora l’offerta sanitaria e con l’imposizione di tetti alle prestazioni rischia di aumentare il numero di persone costrette a rinunciare alle cure».
Il dato sui costi della mobilità passiva resta impietoso: «Ogni anno spendiamo oltre 350 milioni di euro per cure fuori regione».
Per questo Schierarsi Corigliano-Rossano sollecita il Presidente Occhiuto a intervenire con tempestività: «Chiediamo al Presidente di lavorare alacremente, adottando misure concrete e urgenti per risollevare la sanità calabrese, evitando di disperdere energie e risorse nella creazione di nuove poltrone in Consiglio regionale».