2 ore fa:Co-Ro dice "no" alla violenza di genere: il Parco Fabiana Luzzi diventa voce delle vittime
3 ore fa:Casa Serena e il caso del concorso per il direttore amministrativo: «Serve trasparenza totale»
1 ora fa:Colpo di mercato della Rossanese: arriva David Bessa
1 ora fa:Orrico (M5s) chiede lumi a Occhiuto sulla chiusura del Consultorio di Cariati: «Servono risposte»
2 ore fa:Influenza, domani (finalmente) arrivano i vaccini a Bocchigliero. Domenica a Campana
4 ore fa:Alta velocità, Stasi attacca: «Una tecnocrazia strapagata condanna la Calabria al Medioevo dei trasporti»
Adesso:Insiti, sui social "spunta" un progetto con una grande firma: Femia firma (anche) il parco urbano
2 ore fa:Sistema penitenziario calabrese, Fns Cisl chiede maggior dialogo
30 minuti fa:La Calabria vola alle finali europee del Tour Music Fest 2025 con sette artisti: ecco i nomi
4 ore fa:Calcio dilettantistico, il Premio StadioRadio approda nell’Alto Jonio

Insiti, sui social "spunta" un progetto con una grande firma: Femia firma (anche) il parco urbano

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Insiti è la ferita aperta – e insieme la promessa – di Corigliano-Rossano. Per legge regionale, proprio qui dove sta sorgendo il nuovo ospedale della Sibaritide, dovrebbe sorgere il cuore politico, amministrativo e istituzionale della terza città della Calabria: un luogo “neutro”, baricentrico, pensato per superare la storica dicotomia tra i due ex comuni.

E invece da anni il destino dell’area è rimasto sospeso. Perfino ingolfato da quella nota vicenda giudiziaria dell’usucapione sul centro polivalente, conclusa solo poche settimane fa con la vittoria del Comune e il pieno rientro in possesso del sito.

Chiusa quella parentesi, però, qualcosa sembra essersi rimesso in moto. E il primo segnale concreto arriva da uno dei nomi più riconosciuti dell’architettura italiana contemporanea.

Il masterplan di Atelier(s) Alfonso Femia: natura, morfologia e città

Nei giorni scorsi, infatti, sulle pagine social di Atelier(s) Alfonso Femia si racconta del masterplan strategico del nuovo parco urbano che interessa i 40mila metri quadrati della porzione comunale di Insiti. Un primo lotto, dunque, dentro un disegno complessivo che il Comune ha stimato in circa 110mila metri quadrati.

Il concept proposto è quello di una grande infrastruttura verde, una rete ecologica fatta di nodi e corridoi, che reintegra morfologie, preesistenze agricole e trama urbana. Nel dettaglio (sintetico e da quello che siamo riusciti a recuperare dai social e dalle informazioni sparse qua e la sul web) si parla di corridoi verdi e percorsi ciclo-pedonali che ridisegnano il frammento di territorio; di folies architettoniche innestate nella matrice rurale, come piccoli innesti di funzioni e servizi; di uliveti destinati alla ricerca e all’educazione ambientale; di spazi sportivi e aree di socialità, distribuiti secondo una logica di parco produttivo e contemporaneo; e  - solo – di alcuni uffici, ma non della “Cittadella istituzionale” immaginata ai tempi della fusione e scritta nero su bianco tra le righe della Legge Regionale 2/2018 che istituisce la città di Corigliano-Rossano.

Un approccio poetico, insomma, ma forse poco pragmatico, che parla però la lingua di Femia: luce mediterranea, architettura come paesaggio, materia che dialoga con la memoria dei luoghi.

Alfonso Femia, fondatore di Atelier(s) AF, è tra i progettisti italiani più apprezzati nel dialogo tra architettura, paesaggio e dimensione urbana. Dal Museo della Navigazione di Genova alle opere per la Città della Scienza di Université Aix-Marseille, fino al recente ridisegno della Manifattura Tabacchi di Firenze, Femia ha già "griffato" i progetti PINQUA di Corigliano-Rossano che nel modello hanno riscosso anche il plauso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È un archistar che porta una sensibilità che intreccia identità, luce e trasformazioni territoriali.

La sua presenza su Insiti segna, comunque, un salto di qualità: è il primo nome di caratura nazionale coinvolto nella definizione del nuovo “polo centrale” della città.

Finanziamenti: i 14 milioni chiesti alla Regione coprirebbero solo il primo lotto

Il Comune, da mesi, ha candidato il progetto al PR Calabria FESR–FSE+ 2021/2027, chiedendo un finanziamento di circa 14 milioni di euro. Una cifra importante ma sufficiente solo per i primi 40mila metri quadrati.

Il masterplan più ampio – quello dei 110mila metri – richiederà ulteriori risorse. E, soprattutto, una scelta politica definitiva sulla vocazione dell’area: non solo parco, non solo sport, non solo ricerca. Ma anche e finalmente quel centro istituzionale che la città attende dal 2018. Ma questo è in divenire.

Il progetto – da quanto si vede da un rendering molto affascinante - è bello, colto, contemporaneo. E, soprattutto, segna un ritorno alla pianificazione seria su Insiti: dopo anni di vuoto amministrativo, di contenziosi e di declamazioni, vedere un masterplan articolato è un segnale di vita urbana e politica.

Eppure resta la domanda principale, quella che accompagna ogni discorso su Insiti da quando Corigliano e Rossano sono diventate una sola città: un parco urbano – per quanto qualificato – può davvero rappresentare il “cuore istituzionale” della terza città della Calabria?

Il modello europeo dei parchi multifunzionali è una grande ambizione. Ma le promesse della legge sulla fusione parlavano di uffici centrali, cittadella amministrativa, poli direzionali capaci di unificare i servizi volti a superare dualismi, copioni e campanilismi.

Nella scheda di Femia, invece, gli spazi amministrativi sono presenti ma in forma ridotta (anzi, ridottissima), funzionale al parco, non come fulcro del nuovo centro civico.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.