Corigliano-Rossano fa rumore: scuole unite contro la violenza sulle donne
Dai bambini della primaria di via Nazionale ai ragazzi del Plesso Amarelli, passando per tutte le scuole della città: alle 10:30 un minuto di rumore ha trasformato cortili e ingressi in un’unica, potente voce contro ogni forma di abuso
CORIGLIANO-ROSSANO – Questa mattina la città ha fatto rumore. E lo ha fatto davvero. Non un gesto isolato, non l’iniziativa di un singolo istituto: tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado di Corigliano-Rossano hanno aderito al minuto di rumore contro la violenza sulle donne, trasformando un simbolo in un’onda sonora che ha attraversato l’intero territorio urbano.
Alle 10:30 in punto, i cortili e gli ingressi delle scuole sono diventati piccoli “teatri civici”: centinaia di bambini e ragazzi, insieme ai loro docenti, hanno interrotto le lezioni per riversarsi all’esterno e far sentire la propria voce contro ogni forma di violenza e discriminazione.
Monchelle e Via Nazionale: la primaria che ha dato il ritmo
Particolarmente coinvolgente la partecipazione dei bambini della Scuola Primaria dei plessi di via Nazionale e Monachelle (Rossano Scalo): cartelloni colorati, messaggi di pace, piccole mani che battevano a tempo, piedi che scandivano un ritmo deciso. Lì il rumore non è stato soltanto protesta simbolica: è stato energia pura, la voce di chi ancora crede che il mondo possa essere cambiato.
Plesso Amarelli: cartelloni, parole e consapevolezza
Stesso entusiasmo per gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado del Plesso Amarelli, che hanno preparato nei giorni scorsi cartelloni, slogan, messaggi di solidarietà e rispetto. Anche loro, questa mattina, a metà delle lezioni, si sono radunati fuori dall’istituto dando vita a un minuto di rumore compatto, forte, corale.
Un gesto che ha unito una città intera
Tamburelli, mani che battono, maracas, fischietti, strumenti costruiti in classe: ovunque lo stesso suono, lo stesso messaggio, la stessa volontà.
Docenti e dirigenti scolastici hanno risposto all’unisono all’appello delle due giovani consigliere del CCR, trasformando quella che era una semplice proposta in un potente momento di educazione civica partecipata.
Corigliano-Rossano oggi ha insegnato una cosa importante: contro la violenza non si tace. Si parla, si educa, si cresce, si costruisce. E a volte si fa rumore. Un rumore che non spaventa, ma libera per un minuto che vale molto più del silenzio.