Pruppetish, nel centro storico di Rossano la polpetta diventa simbolo di identità e comunità
Il progetto Voci in Coro accende la città alta: il 28 settembre, Piazza Steri ospiterà la sfida per la miglior polpetta di melanzane. Un concorso che unisce generazioni, riscopre sapori e crea legami sociali
CORIGLIANO-ROSSANO - Quando una ricetta antica incontra il calore della comunità, accade qualcosa di speciale. Voci in Coro, il progetto ideato da Antonio Fazio e Gabriella De Luca, lo sa bene, e lo sta dimostrando giorno dopo giorno. Tra vicoli, cortili e memorie, il profumo della melanzana e della polpetta fatta col cuore ha cominciato a circolare, con ancora più intensità tra pietre e vinelle che da secoli custodiscono questi sapori, radicandosi nel centro storico come segno di un legame che unisce padri, madri, nonne, giovani e bambini.
Si chiama Pruppetish, il contest, giunto ormai alle battute finali dopo aver creato un vero e proprio ponte generazionale durante il periodo estivo. Fazio e De Luca non hanno solo promosso un concorso gastronomico ma hanno fatto una cosa semplice quanto straordinaria: dare centralità, protagonismo, il giusto riconoscimento a uno dei piatti simbolo della tradizione popolare rossanese. Hanno saputo restituire ai quartieri della città bizantina un senso di orgoglio e appartenenza. Hanno saputo far dialogare generazioni che spesso s’incrociano solo per un saluto, riscoprendo – tra un ingrediente e un morso – storie di casa, ricette tramandate, volti che si illuminano nella condivisione.
La finale – prevista per domenica 28 settembre in Piazza Steri a partire dalle ore 19 – sarà la cornice di questo rinnovato fermento. In gara tre signore finaliste, quelle che nel contest hanno totalizzato i punteggi più alti, pronte a sfidarsi per il titolo di polpetta di melanzane più pruppetish. Questa volta, però, a votare non sarà il pubblico, ma una giuria speciale formata dai ristoratori del centro storico. Le altre sette protagoniste, invece, continueranno a friggere per la cittadinanza, regalando a tutti il gusto autentico della tradizione.
Fazio, De Luca e tutta la loro squadra di giovani, con delicatezza e determinazione, hanno messo in moto un nuovo dinamismo nel borgo: hanno fatto sì che dietro ogni preparazione ci fosse non solo la ricetta scritta, ma la riscoperta di un gesto, di un rito, di una voce antica, della cura che rende grande ciò che sembra modesto. La cucina come teatro di memoria e comunità, dove ogni polpetta è un racconto, ogni assaggio un ponte tra chi era bambino e chi ora è adulto.
Quando la musica si accenderà nel crepuscolo, Piazza Steri sarà un abbraccio: padelle, mestoli, stand enogastronomici e artigianato locale. Ma anche il sorriso di chi aspettava un motivo per tornare a casa, chiudere la finestra, mescolare l’impasto e sentirsi parte di qualcosa che dura.
Perché Pruppetish non è solo una festa del gusto. È un gesto culturale che dice: siamo qui, siamo noi, con radici forti e mani aperte, con un passato che ci ricorda chi siamo e con un futuro che deve restare alimento per lo spirito, oltre che per il palato.