Porto di Corigliano: un patrimonio da difendere, rilanciare e condividere
Ieri si è tenuto un confronto pubblico sulle sorti di questa infrastruttura strategica per la costa jonica. Un focus, tra ottimismo e qualche criticità. Abate: «Orgogliosa dei risultati raggiunti». Stasi: «Il rilancio passa dalla pianificazione»

CORIGLIANO ROSSANO – Nella sala riunioni del mercato ittico di Schiavonea si è svolto, giovedì 4 settembre, l’incontro “L’accelerazione dello sviluppo del porto – Dai Cantieri Navali alla Banchina Crocieristica: lo sviluppo del porto per il rilancio del territorio”. Associazioni, comitati, imprenditori e cittadini hanno discusso del futuro del porto di Corigliano, infrastruttura strategica per la costa ionica.
Un porto tra difficoltà e potenzialità
Negli anni, il porto di Corigliano è stato spesso al centro di vibranti polemiche: da un lato le difficoltà economiche che vivono i pescatori, dall’altro alcune attività che hanno suscitato le critiche degli ambientalisti. Tuttavia, come emerso dall’incontro, momenti di confronto come questo restano fondamentali, a prescindere dalle posizioni e dai colori politici.
Il comparto marittimo, legato non solo al porto ma alla storia e all’economia di Corigliano-Rossano e in particolare di Schiavonea, meriterebbe una partecipazione ancora più ampia da parte della comunità.
Abate: «Orgogliosa dei risultati raggiunti»
Ad aprire i lavori è stata l’ex senatrice Silvana Abate, con un intervento positivo e fiducioso: «Sono contenta di quanto è stato fatto in questi anni. Il porto è una struttura meravigliosa, che ha sofferto momenti di abbandono ma che oggi torna al centro dell’attenzione. La volontà popolare ha dato risposte importanti e questo significa che la politica, quando ascolta, può davvero incontrare le esigenze della gente. Ora dobbiamo continuare su questa strada, con coraggio e ottimismo».
De Luca: «Una zona di frontiera, non abbassiamo la guardia»
Successivamente è intervenuto l’avvocato Pino De Luca, tra i portavoce del Comitato Salviamo il nostro porto, che ha invitato alla cautela: «L’incontro serve a riaccendere i fari su questa infrastruttura che, pur nella sua bellezza, è stata trascurata. Solo vigilando costantemente e mantenendo alta l’attenzione possiamo difenderla e rilanciarla».
Stasi: «Il rilancio passa dalla pianificazione»
In chiusura il sindaco Flavio Stasi ha richiamato l’importanza di un percorso strategico e condiviso: «Il porto di Corigliano è una grande risorsa, ma senza un progetto vero di valorizzazione non può esprimere il suo potenziale. Dopo anni di richieste, oggi finalmente si apre la prospettiva di inserire lo sviluppo del porto nel DPSS e nel Piano Regolatore. Il Comune è pronto a dare il suo contributo con idee concrete, perché cittadini e classe dirigente devono essere consapevoli che senza pianificazione non c’è futuro».
Contributi dall’Autorità Portuale e sul tema della legalità
All’incontro hanno partecipato anche esperti del settore portuale: il Dott. Giovanni Piccoli, funzionario dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, ha illustrato l’organizzazione e le strategie operative del porto, offrendo un quadro tecnico sulle potenzialità e sulle sfide della gestione portuale. L’Avv. Simona Scarcella, attuale sindaco di Gioia Tauro e in precedenza in aspettativa presso l’Autorità Portuale, settore Affari Legali (Anti-Corruzione), è intervenuta sul tema della legalità e della trasparenza nella gestione portuale, sottolineando come la governance corretta sia fondamentale per uno sviluppo sostenibile e condiviso.
Una comunità chiamata a partecipare
Dall’incontro è emersa la consapevolezza che il porto di Corigliano rappresenta un patrimonio da difendere, rilanciare e condividere. Perché il suo sviluppo diventi realmente motore di crescita economica e sociale, serviranno attenzione, ottimismo e soprattutto la partecipazione di tutta la comunità.