Martilotti chiede al prossimo presidente della Regione il varo del "Piano pesca straordinario"
Il presidente del Comitato Pescatori Calabria lancia un appello al mondo della politica per fronteggiare la crisi e avviare una nuova fase

CORIGLIANO-ROSSANO- Pubblichiamo di seguito la nota stampa di Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori Calabria.
La Calabria è una terra antica, baciata dal sole, lambita da due mari, culla di civiltà millenarie e di storie, ma è anche una terra di profonde contraddizioni, in bilico fra sviluppo e sottosviluppo, fra legalità e malaffare dove ogni giorno si consuma il rimpianto delle tante opportunità di sviluppo per via di una guida politica miope ed egoista senza una visione di sviluppo complessiva dove le lobby di potere hanno l’obiettivo di mantenere il controllo della popolazione in uno stato di dipendenza confondendo spesso l’aiuto con il favore.
Insomma, viene fuori una amara verità: noi cittadini calabresi siamo usati come serbatoio di voti. Se a questo aggiungiamo le tante emergenze in atto per via delle guerre come quelle in Ucraina e Palestina, stiamo producendo una crisi etico-morale, economica ed occupazionale devastante.
Qui in Calabria, in questa campagna elettorale un po' “anomala”, fra i comparti economici primari il settore della pesca è quello più sofferente. I giovani delle nostre “Comunità costiere” con una lunga tradizione legata al settore pesca, in queste condizioni, dove anche una innovativa legge regionale di settore, la n.27/2004, ancora vigente, non è stata mai operativa per evidente responsabilità di chi governa, può essere conveniente per i giovani pescatori fare investimenti nel settore pesca?
Purtroppo, fino ad oggi abbiamo assistito ad interventi "parolai" in questa campagna elettorale con una Regione che si è limitata a gestire “burocraticamente” i Programmi e le risorse Pesca dell’Unione europea, e, al di là della propaganda, registriamo solo risultati deludenti in direzione dello sviluppo e dell’occupazione settoriale.
Risultati deludenti con la perdita di occasioni importanti per organizzare interventi a sostegno del settore in profonda difficoltà. E se siamo fanalino di coda anche nel settore pesca, con una grave perdita, negli ultimi anni, di molti posti di lavoro e di una forte riduzione della flotta da pesca (sotto il 6% della flotta da pesca italiana con poco più di 800 battelli dei quali il 70% è classificabile come pesca costiera artigianale) ci saranno anche dei motivi, anche perché la responsabilità non può essere sempre degli altri...
Tuttavia, “ogni cristiano, come ogni cittadino calabrese, si deve sentire responsabile nella partecipazione attiva alla consultazione elettorale” e, pertanto, abbiamo sempre la “Speranza” che il prossimo voto di ottobre possa aiutare gli eletti al Consiglio regionale ed, in particolare, il prossimo Presidente della Regione Calabria ad invertire rotta per aiutare i calabresi a superare la crisi economica e per chi, come noi, appartiene ad una “Comunità costiera” di far ripartire anche i pescatori e le imprese di pesca in difficoltà per cercare di assicurare un futuro alla pesca calabrese.
Ma, in maniera pragmatica, per costruire la “Speranza” di un settore attraente per le nuove generazioni, è necessario avere a disposizione strumenti e sostegni da parte della Regione, con il coinvolgendo i Comuni costieri, per fronteggiare la crisi in atto e avviare una nuova fase fatta di programmazione e risorse a sostegno.
In questa direzione non si può non chiedere al prossimo Presidente della Regione Calabria il varo di un “Piano Pesca straordinario” per aiutare le nostre micro-imprese, in prevalenza, a gestione famigliare e il via all’utilizzo di ammortizzatori sociali per l’esercito dei disoccupati del settore.