Maria Luisa Magno, da Corigliano-Rossano al red carpet di Venezia con Il Quieto Vivere
L’attrice coriglianese debutta nel film, girato tra Corigliano-Rossano e Sibari: una storia familiare che diventa racconto universale, dalle radici calabresi all’applauso internazionale della Mostra del Cinema di Venezia

VENEZIA - Il quieto vivere non è un film qualsiasi per il regista Gianluca Matarrese. È un ritorno alle origini, un viaggio nel cuore della Calabria e nei ricordi familiari. La madre del regista, Carmela Magno, è una delle protagoniste della storia: un legame diretto che rende l’opera ancora più personale.
Matarrese ha scelto di ambientare il film proprio tra Corigliano-Rossano e Sibari, terre che custodiscono il peso e la forza delle radici. Qui i conflitti familiari diventano materia narrativa, trasformandosi in un racconto che fonde documentario, teatro e finzione.
La Calabria protagonista
La regione non è semplice cornice, ma elemento vivo della narrazione. Le case addossate, i vicoli stretti, i pranzi di famiglia che diventano campi di battaglia emotivi restituiscono l’essenza di una comunità fatta di tradizioni, legami e contraddizioni. Non una Calabria da cartolina, ma autentica, intensa, capace di raccontarsi senza filtri.
Maria Luisa Magno, dal cuore della città al Lido di Venezia
In questo racconto intimo e corale spicca Maria Luisa Magno, cittadina di Corigliano-Rossano. Per lei, che non aveva mai calcato un set cinematografico, Il quieto vivere è stato un debutto straordinario, culminato con la passerella sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia.
Nel film interpreta Luisa, ruolo centrale: una donna complessa, ribelle e insieme imprigionata dalle tensioni domestiche. Una performance sincera e naturale che ha emozionato il pubblico.
«Venezia è un contesto magico e meraviglioso – ha raccontato l’attrice –. Gli applausi resteranno per sempre impressi nel mio cuore. A volte la vita regala emozioni davvero inaspettate».
Il valore universale di una storia personale
L’opera di Matarrese dimostra come dalle radici possano nascere racconti universali. La vicenda familiare che ha ispirato Il quieto vivere parla a chiunque abbia conosciuto legami complessi, incomprensioni e affetti che tengono unite le famiglie.
Venezia ha accolto con calore un film che unisce memoria privata e respiro internazionale, trasformando una storia calabrese in un messaggio che emoziona e unisce.