I fenomeni dei social....dal commento facile
Analisi semiseria sul mondo social, tra tifosi e opinioni pilotate

Lasciamo da parte Umberto Eco e le sue celebri citazioni sul popolo dei social — anche se, va detto, ci aveva visto lungo.
Questa volta vogliamo soffermarci, con umiltà e anche un pizzico di leggerezza, su una categoria ormai ben nota: quella dei commentatori seriali.
Parliamo di chi non si prende nemmeno la briga di leggere un articolo fino in fondo, di chi commenta d’impulso, con superficialità, spesso prevenuto, altre volte semplicemente disinteressato o distratto.
Non si tratta di ignoranza — o almeno non sempre — quanto piuttosto di un certo gusto nel dire la propria, anche quando non si ha ben chiaro su cosa si stia parlando.
È una categoria in aumento? Non sta a noi dirlo.
Ma capita spesso di imbattersi in commenti che rivelano una totale mancanza di approfondimento, anche su temi importanti.
E questo, da operatori dell’informazione, un po’ scoraggia.
Si continua però a sperare in lettori curiosi, attenti, capaci di andare oltre il titolo e prendersi il tempo per comprendere davvero ciò che leggono. Lettori consapevoli, che cercano senso, contesto, visione.
Il giornalista non sale in cattedra, non fa la prima donna, non pretende di insegnare.
Racconta.
Racconta ciò che riesce a percepire, con onestà, cercando di farlo nel modo più neutro possibile, senza pretese di verità assolute.
Perché, alla fine, è solo un termometro. Non la febbre