2 ore fa:Tavernise (M5s) su Lsu-Lpu: «La Regione sconfessa se stessa, non può tradire la dignità del lavoro»
3 ore fa:Il Polo Liceale di Trebisacce partecipa al progetto “Ciak...un processo simulato per evitare un vero processo”
7 minuti fa:Landini sul migliore cantiere d'Italia scuote i lavoratori: «Col Referendum possiamo sostituirci ai parlamentari!»
1 ora fa:Due giorni di cultura, Inter e libri a Corigliano-Rossano in compagnia di Luigi Garlando
4 ore fa:Castrovillari, per la Primavera dei Teatri la prima assoluta di "Incontro"
1 ora fa:Al via i lavori al carcere di Castrovillari, arriva la soddisfazione di Rapani
3 ore fa:A Co-Ro la presentazione del saggio "La Ginestra” di Gennaro Mercogliano
2 ore fa:Per i 60 anni di Lipu 16 cicogne bianche saranno ribattezzate coi nomi dei protagonisti dell'Upupa
37 minuti fa:Al teatro Valente va in scena lo spettacolo “Venere in pelliccia”
4 ore fa:Imprese dell'Arberia e dell'Albania fanno rete per una crescita collaborativa

Stasi non ci sta al "collettamento spezzatino". Ecco come può "saltare" il Nuovo Ospedale

5 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Era prevedibile come l’alba dopo il tramonto: la questione dei sottoservizi del nuovo ospedale è deflagrata nell’ennesima “guerra” tra Comune e Regione insieme a tutti gli altri enti ed autorità interconnesse. È bastato il trascorrere di una notte per maturare l’ennesima intifada del sindaco Flavio Stasi. Questa volta contro l’Ufficio del Commissario per la Depurazione, in risposta alle dichiarazioni del sub-commissario Tonino Daffinà che avevamo pubblicato appena ieri (leggi qui). La risposta è chiara e secca: «Senza vedere i progetti, non si può dare alcun parere preliminare». Il riferimento è alla Conferenza dei Servizi decisoria convocata per dare il via libera al primo stralcio del grande progetto di potenziamento e ammodernamento della Depurazione connessa all’impianto di Boscarello che prevede: il collettamento del nuovo ospedale (primo stralcio), l’ampliamento del depuratore da 50 a 60mila utenze (secondo stralcio) e il collettamento di sei contrade coriglianorossanesi (Ricota Grande, Saliceti, Foggia, Fabrizio, Santa Lucia e Coscia) ancora prive rete fognaria (terzo stralcio).

Insomma, ad oggi, l’unica cosa finanziata e potenzialmente pronta a partire è il collettamento del nuovo ospedale da Insiti a Boscarello. Punto

Per tutto il resto si vedrà. Ed è proprio quel “poi vediamo” che a Stasi proprio non va giù. Anche perché il primo cittadino di Corigliano-Rossano è da anni che catechizza sul fatto che il progetto della depurazione debba essere realizzato tutto, in tutti i suoi stralci e contemporaneamente. Senza spezzatini. E lo dice da ancora prima che venisse convocata l'ultima conferenza dei servizi che di fatto non prende in considerazione il "suggerimento" del sindaco.  «Non c'è stata una riunione – dice Stasi - durante la quale non abbia aggiunto che non consentirò che l'ospedale venga collettato al depuratore di Boscarello senza che questo sia adeguato in quantità e qualità, né che il collettore attraversi contrade che non vengano collegate, dando il servizio fognario ai cittadini».

Posizione chiarissima. Anzi, cristallina e «anche ovvia».

«Ma a quale pazzo scatenato – ironizza Stasi - verrebbe in mente di collegare un presidio ospedaliero ad un impianto senza adeguarlo alla popolazione equivalente? Sicuramente non a un sindaco che ben conosce le difficoltà di reti ed impianti».

La risposta "sibillina" a Daffinà

Poi la risposta diplomatica a Daffinà che senza mai chiamare direttamente in causa Stasi lo aveva, di fatto, richiamato alla responsabilità di un progetto importante, determinante nell’ottica di apertura del nuovo ospedale della Sibaritide che, per come annunciato dalla Presidente della Terza commissione regionale sulla Sanità, Pasqualina Straface, potrebbe addirittura essere operativo da luglio 2026. Stasi permettendo, verrebbe da dire.

Ma la risposta del primo cittadino è sibillina. Stasi parla a nuora (Daffinà) affinché suocera (Occhiuto nella veste plenipotenziaria di Governatore, Commissario alla Sanità e Commissario di Protezione civile per l'edilizia sanitari) intenda:  «In questa fase – ricorda -  i settori comunali stanno analizzando le proposte progettuali proposte in conferenza dei servizi e procederanno a relazionare su eventuali criticità… sono certo, però, che questo “buttarsi avanti" (e il riferimento non è solo a Daffinà/Occhiuto ma presumibilmente alla stessa Straface, ndr) non voglia assolutamente essere un modo per cercare di attribuire ad altri eventuali ritardi nella progettazione dei servizi primari, nella loro realizzazione o peggio ancora nella realizzazione dell'ospedale (con relative penali per il concessionario)».

E il cuore del discorso sta tutto qui.

Perché ormai è chiaro anche alle pietre che, nonostante il concessionario D’Agostino in questi tre anni e mezzo abbia fatto salti mortali per portare a compimento la struttura (che sarà ultimata per i tempi previsti), dall’altra parte tutti gli altri soggetti (Regione in primis) non sono stati così solerti nel realizzare tutte quelle opere (dirette, connesse o collaterali) che sono necessarie al funzionamento strutturale dell’ospedale.

Immaginate che paradosso sarebbe avere l’ospedale pronto all’uso ma senza, ad esempio, l’allaccio alla fognatura: una doccia freddissima! È un problema, quello dei sottoservizi, che l’Eco dello Jonio sottolinea da un paio d’anni (leggi qui) ma che è sempre passato in sordina, polverizzato da mille rassicurazioni e minimizzazioni del problema.

La patata bollente

Però, dicevamo, il problema oggi c’è e continua a palesarsi in ogni sua drammatica declinazione. E Stasi in questa partita sembra voglia entrarci, ma di lato. «Per quanto riguarda la scelta di collegare il nuovo ospedale a Boscarello – dice a proposito il Primo cittadino - il Comune non ha alcuna potestà nella scelta. Fin dalla proposta delle alternative progettuali avanzate dall'ufficio del Commissario Straordinario, infatti, non era previsto alcun nuovo impianto per l'ospedale ed a precise sollecitazioni dell'Amministrazione comunale rispetto alla possibilità di realizzare un nuovo impianto o approfittare della presenza dell'impianto della Zona Industriale, le risposte sono state quelle di sempre: “vedremo”, “faremo”, “provvederemo”».

Un atteggiamento, quello del “poi vedremo”, non è ascrivibile solo all'attuale struttura commissariale, ma che «ha caratterizzato tutto il percorso di interlocuzione tra Comune ed Ufficio del Commissario in questi anni, fatta eccezione – precisa - per la scelta condivisa di uscire dal percorso di Project Financing per la realizzazione del megadepuratore unico sia per evitare decenni di gestione privata (come sarà invece per l'ospedale) e sia perché ritenuta inidonea con decine di chilometri di collettamenti in pressione, tenendo conto per altro che l'impresa aggiudicataria all'epoca era stata anche oggetto di interdittiva antimafia».

La chiosa di Stasi, dunque, a riguardo della depurazione? «La mia impressione è che si sia deciso di collettare l'ospedale a Boscarello solo per “fretta”, cioè per evitare di aspettare l'iter autorizzativo, piuttosto complesso, per un nuovo depuratore. Una posizione anche comprensibile, ma mi chiedo: per adeguare l'impianto attuale, sia in termini qualitativi che quantitativi, come pretende non solo il sindaco ma l’intera città, non servirà lo stesso tempo? O qualcuno pensa, sbagliando, che si possa far finta di nulla?»

Gli scenari futuri

Insomma, il Commissario per la Depurazione (e quindi la Regione) è pronto a varare il piano in "emergenza" per la creazione di un collettore di oltre 4 km che colleghi il Nuovo ospedale al depuratore di Boscarello; pur sapendo ed essendo consapevole che questa soluzione non solo non è sufficiente ma rischia di essere uno sperpero di denaro (un domani le contrade dovranno essere collettate e ci vorranno altri soldi). Insufficiente, dispendiosa ma necessaria perché altrimenti salta l'apertura del Nuovo ospedale prevista entro il termine della legislatura (una sfida elettorale rilevante!). Dall'altro lato, invece, il sindaco che auspica il collettamento di tutta l'area a valle del coriglianese (compreso l'ospedale) e il potenziamento del depuratore di Boscarello. Il problema, però, è di natura economica oltre che di tempo. Per realizzare quello che vuole Stasi ci vogliono all'incirca 20 milioni di euro e forse un tempo complessivo che va da 3 a 5 anni. Troppi soldi e troppo tempo, considerando che nelle casse ci sono disponibili circa 8 milioni di euro ed il tempo massimo consentito è di 14 mesi. Tempo, quest'ultimo, che è poco per tutto. Soprattutto per l'ultimazione complessiva del nuovo ospedale. Serviranno altri mesi, oltre luglio 2026? Probabilmente sì. Ma insieme ad altri mesi servirà anche una scusa, un colpevole su cui far ricadere la colpa di questo ritardo. E la Regione, è chiaro, nel mirino ne ha sicuramente uno... e forse anche un secondo!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.