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Volo Crotone-Roma, partenza in ritardo di 4 ore: «A piedi avremmo fatto prima»

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CROTONE - «A Roma? Potevamo arrivarci a piedi. Avremmo fatto prima». È amara e rassegnata la constatazione di alcuni pendolari del Basso Jonio cosentino, vittime stamattina di un pesantissimo ritardo del volo Crotone-Roma Fiumicino.

Il decollo, previsto per le 7.30, è slittato di quasi quattro ore; avvenuto poi solo alle 11:00 con arrivo alle 12.45. C'è da precisare che noi abbiamo raccolto la denuncia dei pendolari nelle ore di attesa e non sappiamo se gli stessi poi abbiamo o meno usufruito del servizio aereo.

Il caso particolare, però, riaccende i riflettori su una vicenda ben più ampia e complessa. La disavventura, infatti e purtroppo, non è un caso isolato e riaccende i riflettori sulle difficoltà infrastrutturali che affliggono il territorio compreso nel diaframma tra la Sibaritide e il Crotonese.

Come sottolineano gli stessi viaggiatori, raggiungere da Cariati e più in generale dalla Sila greca, sia l'aeroporto di Crotone che la stazione di Sibari, da dove parte l'unico treno veloce, è un'impresa tutt'altro che semplice e ancor meno rapida, a causa delle precarie condizioni della Statale 106.

Un paradosso che costringe spesso i residenti a «fare di necessità virtù», come nel caso della scelta dell'aereo per una visita medica urgente a Roma, preferito al più costoso Frecciarossa da Sibari (138 euro contro 184 euro a/r per persona).

«Stamattina dovevamo essere a Roma per una visita medica alle 10.30 - raccontano i malcapitati passeggeri del Crotone-Roma, intercettati durante la lunga attesa - e avevamo optato per l'aereo con ritorno in giornata, limitando il più possibile i disagi degli spostamenti e anche i costi».

Un piano vanificato dal ritardo inatteso. Ma la questione atavica, storica, tutta meridionale della Statale 106 si intreccia anche con l'altra grande vicenda, più recente, della difficoltà di accedere ai servizi di mobilità che, nel caso specifico dell'aeroporto di Crotone, affonda le radici nella gara per il trasporto pubblico in continuità territoriale bandita dalla Regione Calabria attraverso Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi, proprio sulla tratta Crotone-Roma.

Ad aggiudicarsi l'appalto era stata la compagnia SkyAlp, che aveva superato la concorrenza di ITA Airways e Volotea puntando - come spiega Salvatore Veltri di Jonica Airways, società che si occupa di voli commerciali e charter - sulla sostenibilità delle proprie rotte grazie all'utilizzo di velivoli "green". Succede, però, che a seguito di un'ispezione dell'ENAC, avvenuta gli scorsi 26 e 28 febbraio, sarebbero state riscontrate anomalie nei certificati di manutenzione di sette aerei Dash8 della compagnia appaltatrice del servizio areo su Crotone.

L'ente – così come si apprende da una nota ufficiale apparsa sul portale istituzionale - ha quindi disposto il blocco di ben sette velivoli fino a quando non sarà ricostruita la completa storia manutentiva. Questa situazione ha costretto SkyAlp, quindi, a noleggiare aeromobili con equipaggi da altre compagnie per garantire la continuità territoriale anche in altri aeroporti serviti (Bolzano, Ancona e Catania su tutti).

Una soluzione tampone che, inevitabilmente, genera ritardi a catena. Come evidenzia Veltri, la precarietà della situazione fa sì che un singolo aereo debba coprire più tratte nella stessa giornata, rendendo anche il più piccolo imprevisto tecnico causa di ritardi di ore. In nome della sostenibilità, e forse di una scarsa lungimiranza nella valutazione delle offerte, oggi l'aeroporto di Crotone e, più in generale, l'utenza del territorio, in particolare quella della Sibaritide che utilizza lo scalo "Pitagora", si trovano a pagare un prezzo altissimo in termini di disagi.

Un problema che, con ogni probabilità, una compagnia strutturata come ITA Airways non avrebbe causato, potendo contare su una flotta ben più ampia e flessibile.

per la foto in copertina ringraziamo la redazione de ilcrotonese.it

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.