Perciaccante sul Dl Bollette: «Inascoltate le proposte delle imprese»
Il presidente di Confindustria Cosenza commenta il decreto. «Urgente un tavolo di confronto con il Governo»

COSENZA - Le critiche di Confindustria al Dl Bollette sono state nette. «Con grande disappunto constato – afferma il Presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante – che nessuna delle misure a costo zero proposte dal mondo delle imprese è stata accolta dal decreto bollette approvato in via definitiva dal Senato».
«Nemmeno la richiesta di estendere la norma che azzera gli oneri di sistema alle utenze in bassa tensione anche alle utenze delle imprese allacciate in media tensione (praticamente tutte le piccole e medie imprese italiane), senza incidere sul bilancio pubblico, ma redistribuendo proporzionalmente il beneficio tra bassa e media tensione. Questa norma avrebbe offerto un supporto concreto a tutte le realtà industriali, in particolare a quelle che esportano. Quest’ultime, infatti, a causa della guerra dei dazi, vivono un momento estremamente delicato, correndo il rischio di vedere abbattuti i loro margini economici, se non addirittura compromessa la propria sopravvivenza. Un pericolo ancora più alto alle nostre latitudini, dove, come ben sappiamo, è più difficile fare impresa».
«Non mi spiego come l’intero Parlamento – continua il Presidente Perciaccante – non abbia sentito la necessità di apportare i dovuti correttivi, considerando che attualmente la prima causa dei fallimenti delle aziende è proprio l’elevato costo dell’energia, che in Italia è più alto di almeno il 35%, ed in alcuni casi dell’80%, rispetto agli altri Paesi europei, agli Usa ed alla Cina. In tal senso è caduta nel vuoto la richiesta del sistema Confindustriale di eliminare il differenziale tra le quotazioni del prezzo del gas italiano e quello del Centro-Nord Europa che avrebbe ridotto i costi della bolletta di tutta l’industria italiana di circa 1,3 miliardi di euro all’anno. Stessa fine è toccata alla nostra proposta per una release di gas e biometano per un valore di circa 600-700 milioni di euro, senza impattare sui conti pubblici o sulle bollette, che avrebbe abbassato il prezzo del gas per tre anni per le imprese italiane e le avrebbe accompagnate nel percorso di decarbonizzazione, come è stato fatto con l’Energy Release che riguarda l’elettricità».
«È urgente convocare – conclude Perciaccante – un tavolo di confronto con il Governo per adottare misure strutturali per ridurre il costo energetico sostenuto dal mondo industriale. Siamo consci delle difficoltà del bilancio statale ed è proprio per questo che abbiamo avanzato e continueremo ad avanzare proposte a costo zero, come quella che consentirebbe nelle aree produttive di ottenere l’autorizzazione alla produzione di energia rinnovabile per autoconsumo. Ne va del futuro delle nostre imprese. Ne va del futuro dell’economia italiana».