Sibari, bimba rischia di soffocare a tavola: salvata da un carabiniere
Il fatto è accaduto ieri sera, all'ora di cena, in un resort della Sibaritide. Ad un tratto la bambina ha iniziato a non respirare più, aveva le vie aeree ostruite. A quel punto il militare è intervenuto applicando le manovre di disostruzione

SIBARI (CASSANO JONIO) - Una sera d’estate come tante e nel ristorante di uno dei resort che costellano l'area di Sibari, l’atmosfera era serena, interrotta solo da musica, vociare dei bambini e dal rumore delle stoviglie. Poco dopo le 20, però, un silenzio improvviso ha gelato l’aria: una bambina, seduta a uno dei tavoli, ha iniziato a mostrare strani segni in volto: pallore, occhi spalancati, respiro interrotto. Stava soffocando.
All’inizio, qualcuno ha pensato fosse un capriccio. Poi, in pochi secondi, è stato chiaro che la piccola – circa cinque anni – aveva qualcosa nel condotto aereo che le impediva di respirare. I genitori, nel panico, hanno cercato d'impeto e disperatamente di aiutarla, senza riuscirci. Il tempo si è fermato. La paura tagliava l'aria.
Ma non per tutti. A un tavolo vicino, un uomo si è alzato di scatto. È un carabiniere. Anche lui era lì in vacanza con la famiglia, fuori servizio, pronto a godersi qualche giorno di meritato riposo. Ma l’istinto, la formazione e il sangue freddo hanno preso il sopravvento.
Ha raggiunto la bambina in pochi secondi. Le si è messo alle spalle, l’ha chinata in avanti con delicatezza ma decisione. Poi tre colpi precisi, tra le scapole, esattamente come previsto dalle linee guida pediatriche internazionali per la disostruzione delle vie aeree. Dopo l’ultimo colpo, un rumore gutturale: la bambina ha espulso dalla bocca un pezzo di cibo. Ha iniziato a tossire, poi a respirare.
Qualcuno si è messo le mani sul volto, qualcun altro ha trattenuto il fiato. Poi, d’improvviso, un applauso spontaneo ha rotto la tensione. La bambina era salva. Viva.
Nel silenzio, quell'uomo, quel carabinieri eroe è tornato silenziosamente al suo tavolo, consapevole di aver fatto, come sempre, il suo dovere.
Stamattina, una telefonata. Era il padre della bambina: «Grazie di cuore, mia figlia sta bene. Non dimenticheremo mai quello che ha fatto.»
Solo allora, in un clima più disteso, si è saputo chi fosse quel carabiniere. Si chiama Guido Campopiano, giovane appuntato scelto in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Artena, in provincia di Roma.
Anche in vacanza, senza divisa, lontano dalla sua caserma, ha fatto ciò che molti non avrebbero saputo o potuto fare. Ha salvato una vita. Senza clamore. Come fanno gli eroi veri.