"Passi di Speranza" illuminano il lungomare Sant'Angelo nella Via Crucis diocesana
Un fervente percorso di fede, guidato dall'Arcivescovo Aloise, ieri sera ha richiamato fedeli da ogni angolo dell'Arcidiocesi che hanno iniziato il cammino verso la Settimana Santa

CORIGLIANO-ROSSANO - Ieri sera, il lungomare “Sant’Angelo” si è trasformato in un suggestivo scenario di preghiera con la Via Crucis diocesana “Passi di Speranza” che ha riempito di fede e spiritualità le strade dell'antico Fondaco rossanese. Un evento che ha visto la partecipazione di fedeli provenienti da ogni angolo della Diocesi, e poi ancora le zone pastorali, i volontari, i giovani del Servizio Civile Caritas e del Progetto Policoro, gli operatori sanitari e i vari uffici della Curia, gli Scout, creando una vera e propria «comunità di comunità».
Sotto la guida di S. E. l’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise, questa sentita celebrazione ha rappresentato uno dei momenti più intensi del cammino quaresimale e giubilare. La partecipazione è stata massiccia, coinvolgendo non solo i fedeli, ma anche le associazioni di volontariato del territorio, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, con la presenza anche delle autorità civili e militari.
Un segno tangibile del desiderio di conversione e speranza che anima i cuori è stata la grande affluenza al Sacramento della Riconciliazione.
A riscaldare i cuori in preparazione della Settimana Santa che si aprirà domani con la celebrazione della Domenica delle Palme è stata l'omelia dell'Arcivescovo Aloise, le cui parole hanno risuonato con forza e spiritualità attorno alle mura della Torre Stellata. Riprendendo il motto del Giubileo scelto da Papa Francesco, Mons. Aloise ha ricordato: «La speranza non delude» (Rm 5,5). Ha poi aggiunto: «Queste parole dell’Apostolo Paolo ci accompagnano stasera come un lume acceso nel cuore della notte… Abbiamo camminato con Te, Signore, lungo il sentiero della Croce, ma sappiamo che ogni passo verso il Calvario è anche un passo verso l’alba della Risurrezione».
L'Arcivescovo ha offerto una prospettiva di consolazione e rinnovamento, sottolineando come «accanto alla Croce di Gesù, tutto cambia. Non perché la fatica sparisca, ma perché non siamo soli. Gesù cammina con noi. E ci insegna che ogni caduta può diventare un nuovo inizio, che ogni ferita può fiorire in una nuova comunione, che ogni dolore può essere abitato dalla grazia».
L'invito di Mons. Aloise è stato a contemplare il “Crocifisso Risorto” come simbolo della nostra speranza, una speranza che non nasce dalla forza, ma dall’amore, che non è assenza, ma presenza viva.
Concludendo la sua riflessione, l'Arcivescovo ha lanciato una chiamata all'azione: «Ora tocca a noi - ha detto - tocca a noi essere passi di speranza in questo mondo, portare luce dove c’è oscurità, consolazione dove c’è pianto. Ogni volta che amiamo, perdoniamo e rialziamo qualcuno, stiamo camminando con Lui».
Un ulteriore segno concreto di speranza è stato il gesto della colletta dedicata alla casa di accoglienza “San Giuseppe Cafasso”. Questa struttura offre supporto ai detenuti durante la loro permanenza in carcere e al momento della liberazione, soprattutto per coloro che non hanno un supporto familiare. Questa iniziativa rappresenta una delle opere significative realizzate dall'Arcidiocesi in occasione dell'anno giubilare, simboleggiando una "alleanza di speranza" tra la Chiesa locale e la direzione del carcere.
L'intera celebrazione è stata un momento di profonda unità e testimonianza di fede, incarnando l'immagine di una Chiesa che cammina al fianco del suo popolo, condividendone le difficoltà e le sofferenze quotidiane, ma anche coltivando i germogli della speranza.