Passaggio Simet-BIRS: Faisa-Cisal tra sollievo e amarezza: «Non dimentichiamo i licenziamenti»
ll sindacato, contento per la nuova prospettiva lavorativa degli autisti ex Simet, denuncia il percorso senza concertazione che ha visto vittime gli stessi lavoratori

CORIGLIANO-ROSSANO - Sono sentimenti contrastanti quelli che emergono da una nota a firma dei segretari provinciale e regionale, di Faisa-Cisal, Francesco Bruno e Francesco Antonio Sibio, rispetto all'avvenuto passaggio dei lavoratori Simet a Busitalia Rail Service (BIRS), del 31 marzo scorso. Se da un lato il sindacato riconosce il «momento insieme di sollievo» per i lavoratori che ora dipendono da un'azienda con prospettive, dall'altro non nasconde «l'amarezza per un percorso che non ha garantito una discussione approfondita su temi cruciali per la vita lavorativa dei dipendenti transitati».
Il sindacato rivela che durante l'esame congiunto del 25 marzo 2025 tra sindacati, BIRS e Simet, alcune «vocine hanno suggerito alcune parti del verbale di incontro» che, una volta conosciute, hanno portato la FAISA-CISAL a «protestare vibratamente ed a chiedere un incontro urgentissimo per chiarire e definire taluni aspetti delle regole che riguardano, dal 1° aprile 2025, i dipendenti BIRS, nonché le questioni ancora aperte con Simet da più di un lavoratore».
La FAISA-CISAL critica duramente chi «brinda in maniera euforica all’operazione che ha portato all’acquisizione di Simet» dimenticando che «quest’operazione nasce sulle macerie di un licenziamento collettivo che Simet ha promosso a scapito di decine e decine di padri di famiglia, tanti dei quali ancora sono fuori dall’Azienda».
Il sindacato afferma, inoltre, di aver «fatto tutto quanto in suo potere per cercare di scongiurare il licenziamento collettivo da parte di Simet e per assicurare, poi, le più ampie garanzie per i lavoratori», sottolineando che per i propri associati il passaggio a BIRS è avvenuto «sottoscrivendo per ultimi il testo della conciliazione al solo scopo di non restare in Simet ed essere così licenziati un minuto dopo».
La FAISA-CISAL, infatti, avrebbe preferito «un percorso diverso, di confronto e di unità di intenti» ma pare che altri preferiscano la via del «signorsì!». Il sindacato ribadisce, inoltre, che «i risultati del passato sono stati raggiunti solo allorquando, in Simet, si è deciso di rivendicare con forza diritti che non erano garantiti».
In conclusione, la FAISA-CISAL sollecita l'incontro richiesto con BIRS, durante il quale porrà «importanti interrogativi» e da cui si aspetta «risposte chiare e garanzie sulle regole riservate ai lavoratori che, in assenza di occhi ben aperti, rischiano di essere attratti dagli specchietti per le allodole di chi appare tutt’altro che impegnato a tutelare il lavoro ed i lavoratori»