Un ambulatorio allestito da dieci anni e mai entrato in funzione: ecco come finiscono i soldi pubblici
L'Odontoiatria Sociale sarebbe dovuta partire a Cassano Jonio nel lontano 2015: fu allestito l'ambulatorio ma da allora nessuno medico ci ha messo piede. Un danno per le famiglie meno abbienti

CASSANO JONIO - C'è un laboratorio medico che si è fermato nel tempo; al 2015 per l'esattezza. Attrezzature "nuove" di zecca, alcune ancora incellofanate, una lampada scialitica e tutti gli attrezzi del mestiere. Tutti fermi, in una stanza a prendere polvere al piano terra di quello che un tempo era nato per essere l'ospedale di Sibari. Stiamo parlando dell'Ambulatorio di Odontoiatria sociale, o meglio, del suo spettro, installato dieci anni fa nel Poliambulatorio di Cassano Jonio e mai entrato in funzione.
Si tratta, di fatto, dell'ennesimo buco nero inspiegabile della sanità calabrese. In realtà, nessuno sembra sapere nulla di questo piccolo presidio sanitario, importantissimo per l'accesso alle cure dei cittadini meno abbienti. Tutti, però, si trincerano dietro i protocolli, dietro le diverse responsabilità della lunga catena burocratica sanitaria e - su tutto - dietro alla carenza di personale. Anche in questo caso non ci sono medici e, nello specifico, non ci sono odontoiatri.
Perché allora spendere tanti soldi per mettere in piedi e allestire un ambulatorio quando non si ha la certezza matematica di poterlo supportare con gli specialisti? Mistero.
Eppure stiamo parlando di servizi sanitari necessari, che non sono un vezzo o un lusso. Anzi, proprio in Calabria c'è una norma regionale (la LR 141/2010) che sancisce la gratuità delle prestazioni odontoiatriche nelle Aziende sanitarie nelle Aziende ospedaliere per tutti i cittadini che vivano in condizioni di difficoltà economiche (la legge cita anche i codici di esenzione da VS01 a VS17 ed E05). Insomma, la legge è ben infiocchettata, i soldi - evidentemente - per allestire l'ambulatorio ci stavano pure. Ma dal lontano 2015 l'unica cosa che non si è vista in quell'ala della struttura sanitaria di Cassano Jonio sono stati proprio i dentisti.
Al danno, ovviamente, si aggiunge anche la beffa. Già, perché prima o poi, nell'ottica di un rilancio complessivo della sanità e in rispetto delle leggi vigenti, arriverà il momento che questo ambulatorio dovrà andare finalmente in funzione. A quel punto, però, tutte le attrezzature, dalle pinze agli arredi, dovranno essere nuovamente acquistati per sostituire quelli esistenti che, nel frattempo, sono stati usurati dal tempo.
Non sappiamo quanto, all'epoca, sia costato al Distretto Sanitario Jonio nord e quindi all'Asp di Cosenza e quindi alle tasche dei contribuenti calabresi, l'allestimento di quell'ambulatorio. Sappiamo però che qualsiasi cifra investita è stata praticamente bruciata nell'insipienza della burocrazia e dell'incapacità gestionale della nostra sanità. Anche nel 2015 il diritto alla salute in Calabria era commissariato, ma se questi sono i risultati prodotti da chi, estromettendo la politica, avrebbe dovuto tutelare l'accesso alle cure dei cittadini con un monitoraggio della spesa, si capisce il perché i bilanci delle Asp calabresi, ad un certo punto, siano andati tutti per aria.
La speranza è che sul caso dell'Ambulatorio di Odontoiatria sociale di Cassano Jonio si faccia piena luce e si spieghi ai cittadini perché in questi dieci anni non abbiano potuto accedere a questo servizio. Ricordando sempre che, a pagare le peggiori conseguenze sono le persone, i bambini, gli anziani e le famiglie che vivono in condizioni disagiate e che - ribadiamo - le cure di uno studio dentistico privato proprio non se lo possono permettere.