La Calabria del nord al centro della maxi-esercitazione della Nato con portaerei e jet F-35 | FOTO
Navi da guerra, sottomarini e caccia di ultima generazione solcheranno i mari e i cieli del Golfo di Taranto. Un'imponente dimostrazione di forza e cooperazione internazionale che vedrà quest'area dello Jonio in prima linea

CORIGLIANO-ROSSANO - È attualmente in corso, dal 5 all'11 maggio 2025, nel Mediterraneo centrale, l'esercitazione militare denominata "Mediterranean Strike 2025". Si tratta di un'importante esercitazione aeronavale congiunta tra la Marina Militare italiana e la Royal Navy britannica, focalizzata sull'integrazione e l'interoperabilità dei rispettivi Carrier Strike Group (CSG), ovvero i gruppi portaerei.
L'obiettivo principale di Mediterranean Strike 25 è testare e rafforzare le capacità operative dei due CSG in scenari complessi, migliorando la cooperazione tra le due marine. L'esercitazione rappresenta anche un'opportunità per affinare le tattiche di contrasto a diverse minacce e aumentare la prontezza operativa in un contesto di sicurezza marittima sempre più dinamico.
Mezzi e forze coinvolte
L'esercitazione coinvolge una significativa presenza di forze, fra cui 21 navi, 2 sommergibili, 41 jet (26 di quinta generazione), 19 elicotteri, 10 aerei da pattugliamento e più di 8.000 persone. Dal 5 maggio 2025, le unità della Marina Militare sono in mare, al largo dello Ionio tra la Puglia e la Sicilia, per prendere parte all’esercitazione internazionale avanzata con il supporto della NATO e di 7 marine dei Paesi alleati.
Per l'Italia saranno impegnate nelle attività addestrative la portaerei Cavour con il Carrier AirWing imbarcato (8 caccia F-35B, di cui 6 della Marina Militare e 2 dell’Aeronautica Militare, e 5 AV-8B Harrier), le fregate multiruolo e antisommergibile Alpino, Bergamini e Carabiniere, il cacciatorpediniere lanciamissili Mimbelli, il pattugliatore d’altura Borsini, l’unità di supporto logistico Vulcano, componenti il Carrier Strike Group italiano integrato dalla fregata portoghese Bartolomeu Dias, con il CSG britannico guidato dalla portaerei Prince of Wales e che include il cacciatorpediniere HMS Dauntless, la fregata HMS Richmond, coadiuvate dalle statunitensi USS Truxtun e USS The Sullivans, dalle norvegesi HNOMS Amudsen e HNOMS Maud, dalla canadese HMCS Ville de Quebec e la spagnola Mendez Nunez.
Figura 1 - F 35 in fase di appontaggio (fonte: Marina Militare)
Pianificazione e contesto strategico
La pianificazione di Mediterranean Strike 25 è iniziata nel settembre 2024 con una visita del Joint Training and Exercise Planning Staff (JTEPS) del Regno Unito al Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) italiano. Successivamente, si sono tenute conferenze di pianificazione a Portsmouth e a Roma, culminando nella Main Planning Conference del marzo 2025.
Questa esercitazione si inserisce in un più ampio contesto di cooperazione internazionale, contribuendo al rafforzamento della presenza navale nel Mediterraneo e alla capacità di proiezione di potenza dal mare. L'Italia, in particolare, si distingue come uno dei pochi Paesi europei in grado di impiegare il caccia F-35B a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) da una portaerei, consolidando il suo ruolo di riferimento nell'ambito dell'Unione Europea.
Figura 2 - Le fasi di pianificazione (fonte: Marina Militare)
Il Comandante in Capo della Squadra Navale e della Forza Marittima Europea, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, da bordo di nave Cavour, da dove coordina e dirige l’esercitazione, sottolinea l'importanza dell'esercitazione: «La partecipazione congiunta del Carrier Strike Group italiano e di quello britannico all’esercitazione Mediterranean Strike 25 conferma il valore strategico della cooperazione tra Marine alleate. Si tratta di un’occasione concreta per rafforzare la sinergia tra le Forze Navali, affinare le capacità operative dei gruppi portaerei e consolidare l’interoperabilità in scenari complessi e ad alto realismo, fondamentali per affrontare le sfide alla sicurezza marittima. Operare fianco a fianco significa condividere esperienze, strumenti e procedure, proiettando in mare una forza credibile, integrata e pronta a intervenire rapidamente ed efficacemente ovunque si verifichi una crisi. È anche attraverso attività come questa che le nostre Marine contribuiscono concretamente alla salvaguardia della libertà di navigazione per assicurare la stabilità internazionale, difendendo gli interessi comuni da minacce provenienti da ogni dominio – terrestre, marittimo o aereo – grazie a tecnologie all’avanguardia, addestramento avanzato e valorizzazione del fattore umano».
«L’interazione tra i due CSG – ha aggiunto il contrammiraglio Giancarlo Ciappina, comandante del Carrier Strike Group italiano – da una parte costituisce un passo in avanti a quanto realizzato con il raggiungimento, durante la campagna in Indo-Pacifico, della Capacità Operativa iniziale (IOC) ad operare coni velivoli di 5^ generazione, dall’altra consentirà di perfezionare e rafforzare le tecniche di contrasto a qualunque tipo di minaccia. In un siffatto scenario accresceremo l’interoperabilità e la prontezza operativa in contesti di sicurezza marittima sempre più dinamici».
Il Carrier Strike Group (CSG) rappresenta uno dei tre pilastri fondamentali delle capacità militari avanzate della Marina Militare. Al centro vi è l’unità portaerei, con mezzi aerei imbarcati in grado di difendere la flotta, controllare il mare e, quando necessario, esercitare influenza diplomatica o proiettare potenza dal mare.
Aree interessate
Per le attività saranno utilizzate aree D, R, TRA e verranno istituite diverse aree ad hoc per ospitare intensa attività militare, tiro a fuoco e UAV. Le aree saranno attivabili H24.
Sebbene i dettagli specifici delle aree operative non siano stati divulgati pubblicamente, è noto che l'esercitazione si concentra su scenari complessi per testare le capacità operative dei gruppi portaerei italiani e britannici, migliorando l'interoperabilità tra le due marine.
L'area di esercitazione comprende spazi marittimi e aerei che si estendono dalle coste della Sicilia orientale fino al Mar Ionio, coinvolgendo potenzialmente anche zone adiacenti alla Calabria e alla Puglia. Queste regioni offrono un ambiente ideale per simulazioni di operazioni aeronavali complesse, grazie alla loro posizione strategica nel Mediterraneo.
Durante l'esercitazione, è probabile che vengano utilizzate aree di addestramento già impiegate in precedenti esercitazioni, come la Mare Aperto, che ha coinvolto spazi marittimi tra la Sardegna, la Sicilia e la Corsica. Tuttavia, per Mediterranean Strike 25, l'attenzione è focalizzata sul Mar Ionio, con operazioni che potrebbero estendersi fino alle coste della Grecia e del Nord Africa, a seconda degli scenari simulati.
Non è esclusa la possibilità di avvistare mezzi navali o aerei durante le fasi dell'esercitazione.
Tutte le informazioni sono disponibili sui siti istituzionali: Link 1 e Link 2
Figura 3 - Le aree interessate (fonte: Desk Aeronautico)