L'Olocausto spiegato ai bambini: la sfida della scuola dell'infanzia Magnolia
Nei giorni precedenti alla visita al Campo di Ferramonti, in classe i bambini hanno guardato un cartone animato, Il bosco della memoria. Pensato appositamente per avvicinare i bambini al tema della Shoah e dell'importanza della memoria
CORIGLIANO-ROSSANO – Come spiegare una cosa brutta come quella dell’Olocausto a bambini che arrivano a contare i propri anni a malapena sul palmo di una mano? Con delicatezza e preferendo un linguaggio a loro comprensibile come può essere la visione di un cartone animato ambientato in un bosco incantato, certo; ma promuovendo anche una gita fuoriporta per costruire insieme a loro esperienze e ricordi di realtà: la tappa speciale al Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia.
«Riteniamo – sottolinea la direttrice del Polo Infanzia Magnolia, la pedagogista Teresa Pia Renzo – che non ci sia luogo migliore di Ferramonti, l’unico campo di concentramento per internati che non registrò vittime e per questo inserito tra i 100 Marcatori Identitari Distintivi della Calabria extra-ordinaria, per trasmettere anche ai più piccoli i valori del rispetto delle diversità, del senso di appartenenza, della solidarietà e dell’importanza di ricordare per non commettere gli stessi errori del passato».
Nei giorni precedenti alla visita al Campo di Ferramonti, in classe i bambini hanno guardato un cartone animato, Il bosco della memoria. Pensato appositamente per avvicinare i bambini al tema della Shoah e dell'importanza della memoria, il film animato porta il pubblico in un bosco incantato, dove gli animali vivono in armonia. Questa pacifica convivenza viene però sconvolta dall'arrivo di un gruppo di lupi grigi, dagli occhi duri e dal tono di voce minaccioso, che inizia a seminare paura e divisione tra gli abitanti del bosco. Gli animali più deboli e diversi, i topini troppo piccoli e dalla coda lunga o i ricci troppo spinosi, vengono allontanati e perseguitati, proprio come accadde agli ebrei durante la Shoah. Grazie al coraggio e alla solidarietà di alcuni animali, però, la situazione inizia a cambiare. Attraverso l'amicizia, l'aiuto reciproco e la consapevolezza dell'importanza di essere uniti, gli abitanti del bosco riescono a riconquistare la loro libertà e a guardare, insieme, ad un futuro migliore. Il cartone animato è servito quindi a spiegare ai bambini il concetto di diversità anche negli uomini, così come il lupo, un signore (Hitler) ha chiesto al suo esercito (i lupi) di chiudere in campi di concentramento gli ebrei, perché li consideravano diversi da loro (gli altri animali).
Ieri, martedì 27 gennaio, Giorno della Memoria i bambini sono stati portati in visita al Campo di Ferramonti, prendendo parte, insieme alle persone adulte, i rappresentanti istituzionali, i sindaci della provincia, il Questore di Cosenza, il Prefetto di Cosenza Rosamaria Padovano che si è complimentata con la direttrice Renzo per la presenza, come unico asilo, a Ferramonti, alla cerimonia per ricordare gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. È stato spiegato loro che a differenza di tutti gli altri campi di concentramento le condizioni degli internati erano molto diverse rispetto agli altri: tutte le persone considerate diverse a Tarsia vivevano dignitosamente, coltivavano la terra e i bambini potevano giocare tra loro. Hanno camminato nel campo e osservato con i loro occhi dove dormivano e trascorrevano le giornate e riempito di domande gli accompagnatori.
Di ritorno a casa avranno raccontato l’esperienza diretta ai genitori. Nei prossimi giorni i bambini saranno guidati dagli educatori nell’elaborazione di una scheda sui ricordi della giornata con lo scopo di valutare quali sono i ricordi dei bambini dopo l’esperienza e soprattutto cosa ha suscitato in loro la visita di quel luogo.