I cantieri del nuovo ospedale rischiano un nuovo stop... a Insiti non si passa
I lavori Enel stanno generando difficoltà ai mezzi pesanti che accedono all'area cantiere. Ma questo potrebbe essere solo un "assaggio" dei disagi in vista della realizzazione delle opere complementari. Serve subito ampliare la SP195
CORIGLIANO-ROSSANO – Le opere complementari saranno un neo gigantesco sulle sorti del nuovo ospedale di Insiti. Ad oggi sottoservizi nell’area in cui si sta realizzando la struttura non ce ne sono (non c’è acqua, non c’è collettamento fognario, non c’è connettività… nulla – ne avevamo parlato qui). Ma anche qualora queste opere dovessero essere realizzate il rischio che possano andare ad interferire con l’attività di cantiere c’è ed è reale. Un “assaggio” di disagi lo stiamo avendo in questi giorni tant’è che le attività nella grande area lavoro dove sta sorgendo, in questo momento, la più grande opera infrastrutturale della Calabria, potrebbero subire ritardi se non addirittura uno stop. Ecco perché.
Il cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide procede a ritmi serrati, con una spesa mensile tra i 4 e i 6 milioni di euro. L'obiettivo è ambizioso: consegnare l'opera entro ottobre 2026. Attualmente, i lavori di installazione e manutenzione delle linee elettriche di Enel Distribuzione, in corso sulla SP195, unica via d'accesso al cantiere, stanno causando notevoli disagi. La strada, larga poco più di 4 metri, è percorsa quotidianamente da una decina di autoarticolati, e il traffico a senso unico alternato, regolato da un semaforo, crea rallentamenti e congestione. La situazione, quindi, rischia di compromettere ulteriormente l'avanzamento dei lavori, soprattutto se i lavori di Enel si dovessero protrarre per più tempo (l’ultimazione è comunque prevista per il 25 febbraio 2025!).
Stiamo parlando di un semplice scavo per la posa di un cavo, nulla di più.
Ecco, quello che sta accadendo in questi giorni è solo un esempio dei problemi che potrebbero verificarsi nei prossimi mesi, con l'avvio degli altri lavori di urbanizzazione primaria (fognature e acquedotto, su tutti). Insomma, la situazione attuale non fa altro che cristallizzare anni e anni di insipienza in una condizione politica, istituzionale e amministrativa che ha permesso che una grande e strategica infrastruttura venisse realizzata senza accorgersi che in quell’area mancavano (e mancano ancora) le opere urbanistiche essenziali.
Insomma, servono infrastrutture complementari e occorre che queste non interferiscano, ovviamente, con la realizzazione del nuovo ospedale. Per prima cosa serve una strada e ancor prima serve che venga realizzato al più presto l'ampliamento della SP195. Sebbene tale ampliamento comporterà inevitabili disagi temporanei, la creazione di una nuova strada più ampia si rivelerà fondamentale per evitare blocchi futuri e garantire il regolare flusso di materiali e persone verso il cantiere.
Recentemente, la Regione Calabria ha garantito la copertura finanziaria di 5 milioni di euro per la realizzazione di un tratto di 1,5 km della SP195, tra la rotatoria della SS106 e il cavalcavia ferroviario di Insiti. Un intervento che, pur rappresentando una goccia nel mare magnum dei problemi infrastrutturali dell'area (servirà una strada veloce per connettere Corigliano e Rossano e il restante territorio all’ospedale), potrebbe essere cruciale per scongiurare ulteriori ritardi nella costruzione dell’opera. Resta però la preoccupazione per la complessità della situazione soprattutto in un contesto dove le faide politiche, le divergenze e le posizioni ferree e non collimanti di tutti gli attori in campo, hanno generato solo problemi e ritardi.