Riesplode la paura radiazioni tossiche a Longobucco: i dati Arpacal preoccupano
Una informativa l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria del maggio scorso ha evidenziato la presenza di Radon in alcuni edifici pubblici. L'Opposizione chiede chiarimenti al Sindaco
LONGOBUCCO – Nella Valle del Trionto riesplode la paura, mai sopita, delle radiazioni. Nei mesi scorsi avevamo approfondito la vicenda riportando alcuni dati scientifici che evidenziavano proprio la concentrazione di Radon in alcune aree del territorio e particolarmente a Longobucco. Di fatto, però, mai nessuno ha preso troppo sul serio questa situazione che per molti, però, rimane una delle principali cause di patologie tumorali che si riscontrano nel piccolo centro della Sila Greca. Oggi i consiglieri comunali di Opposizione, Eugenio Celestino, Lara Grillo, Giuseppe Forciniti e Antonio Perri stanno cercando di portare la vicenda in Consiglio comunale chiedendo chiarimenti al Sindaco e all'Amministrazione Comunale sulla pericolosa presenza del gas radioattivo che sarebbe stata riscontrata addirittura in alcune strutture pubbliche della cittadina. «Si tratta della terza richiesta da aprile, dopo le iniziali del 8 aprile e del 14 giugno, - dicono - alle quali non è stata data alcuna risposta».
Nella popolazione c’è tanta paura, soprattutto da quando nel maggio scorso, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (Arpacal) ha confermato che alcune strutture pubbliche monitorate presentano concentrazioni di radon ben oltre i limiti stabiliti dal decreto legislativo n. 101 del 2020. Nonostante la gravità della situazione, però, pare che il Comune di Longobucco non abbia preso provvedimenti tempestivi. E da qui l’offensiva della Minoranza.
I consiglieri hanno inviato la prima richiesta di informazioni l'8 aprile 2024 (prot. n. 2459), chiedendo di sapere i risultati della campagna di monitoraggio effettuata fino a dicembre 2023 in collaborazione con Arpacal. Non avendo ricevuto risposta, hanno sollecitato nuovamente il 14 giugno 2024 (prot. n. 4344), ma anche questa volta invano.
Durante le sedute di Consiglio Comunale del 6 giugno e del 17 luglio, il tema è stato discusso, confermando le notizie dell'allarme radon. Tuttavia, agli interrogativi posti dai consiglieri non è seguita alcuna azione concreta né comunicazioni da parte dell'Amministrazione Comunale.
«La vicenda – dicono Celestino, Grillo, Forciniti e Perri - assume toni ancora più gravi considerando che comuni limitrofi hanno già da tempo comunicato pubblicamente i risultati dei monitoraggi sia sui livelli di radon che sulla qualità delle acque, mentre a Longobucco si continua a mantenere il silenzio».
Nella nuova missiva inviata il 23 luglio scorso, i consiglieri chiedono ancora una volta di conoscere le seguenti informazioni: Quali azioni di rimedio sono state intraprese dall'Amministrazione per contenere il rischio radon? Se il monitoraggio è stato esteso ad altre aree confinanti con quelle già individuate come critiche. Se le eventuali azioni messe in atto sono state comunicate agli uffici competenti di Arpacal.
Senza dubbio, l’apparente inattività dell'Amministrazione Comunale davanti a un problema di tale portata desta sconcerto e preoccupazione tra i cittadini, che attendono risposte chiare e interventi adeguati per la loro sicurezza. I consiglieri comunali, intanto, continuano a chiedere trasparenza e tempestività sperando che questa terza richiesta non rimanga, ancora una volta, inascoltata.