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Fare turismo senz'acqua? Una presa in giro. Carenza idrica: colpa di tutti... nessuno escluso

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CORIGLIANO-ROSSANO - La crisi idrica che sta colpendo Corigliano-Rossano è ormai diventata un'emergenza costante. Il problema è che una vicenda così mostruosamente grave, che si palesa nei giorni più caldi dell'anno, purtroppo - per citare Ennio Flaiano - non è seria. O quantomeno non viene affrontata con giusta serietà istituzionale. A tutti i livelli. È così che il dramma di rimanere con i rubinetti di casa asciutti per giornate intere mentre fuori ci sono 40 gradi all'ombra, diventa motivo di scontro (vergognoso) tra parti politiche o istituzionali. Tutti giocano a scaricabarile facendo finta di non sapere che se questo problema c'è è per colpa di tutti i livelli di gestione della cosa pubblica - lo ribadiamo - dal più piccolo al più grande. Il vero dramma nel dramma, però, è che di questa situazione, soprattutto nella terza città della Calabria, ci si ricorda soltanto quando è troppo tardi e il problema è esploso in tutta la sua emergenza.

Il fatto è che la crisi idrica, ogni anno che passa senza soluzioni, si ripresenta sempre con maggiore intensità, causando disagi gravissimi per la popolazione. Già nei mesi scorsi, dalle pagine dell'Eco dello Jonio, denunciavamo questa vergognosa vicenda con la speranza che si arrivasse in estate con un piano concreto. Nulla; non è stato fatto nulla e oggi raccontiamo l'ennesima estate strabordante di disagi e imprecazioni.

Purtroppo, in questa circostanza, accusare il singolo ente - così come stiamo registrando in questi giorni nella diatriba politica paesana - per le deficienze è solo un modo per lavarsi la coscienza e poco altro. Perché tutti sanno che il problema principale è a monte: nella gestione regionale delle risorse idriche e in una rete di distribuzione dell'acqua ormai obsoleta. Questa rete, con falle abnormi che si manifestano quotidianamente, non è più adeguata a soddisfare le esigenze della popolazione.

C'è però anche una componente di responsabilità locale. La programmazione comunale sulla nuova ingegnerizzazione della rete idrica (così come per quella della depurazione) è stata pressoché nulla. A dispetto di nuovi pozzi scavati e vecchie condotte messe a regime, l'interessante progetto della "acqua discensionale" (che prevedeva di prendere l'acqua in montagna per distribuirla a caduta verso valle), sbandierato dalla campagna elettorale di Stasi nel 2019, è caduto nel dimenticatoio. La pandemia di Covid, altre emergenze e priorità, evidentemente, hanno fatto slittare pure la programmazione di quest'opera.

Resta il fatto che il problema principale era, e continua a essere, Sorical. Contrariamente alla Sicilia, la Calabria è ricca d'acqua, ma gran parte di questa si perde in condotte vecchie e deteriorate su cui nessuno interviene.

Nonostante siano stati intercettati alcuni milioni di euro per la riqualificazione della rete calabrese, nessuno dei progetti affronta la critica situazione della Valle del Trionto, dalla quale derivano molti degli attuali disagi idrici. A ciò si aggiungono guasti nei sistemi di sollevamento, rotture comunali e interventi di manutenzione insufficienti.

 

Come inorridire i turisti!

Una questione che assume una rilevanza particolare in un territorio che punta esclusivamente sul turismo come modello di sviluppo, rinunciando con spavaldo coraggio a proposte di sviluppo industriale. Può una città votata al turismo rimanere senza acqua nel cuore dell'estate per quasi due settimane? La domanda viene spontanea pensando ai turisti, quei pochi che ancora scelgono questa destinazione, e che, trovandosi ad affrontare tali disagi, difficilmente torneranno.

È evidente che la soluzione non può essere rimandata oltre. Serve un piano di intervento immediato e deciso sia a livello regionale sia locale per risanare una situazione che sta diventando insostenibile.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.