Nella Sibaritide uno dei tratti di mare più puliti d’Italia. Ma non basta questo per un turismo di qualità
I dati Arpacal dovrebbero confermare anche per questa prossima estate il grado d’eccellenza delle acque di balneazione. Negli ultimi anni importanti investimenti sulla depurazione. Calabria del nord-est ancora indietro su Destinazione unica
CORIGLIANO-ROSSANO – Lo Jonio sibarita rappresenta, da sempre, una risorsa inestimabile per la Calabria, sia in termini di biodiversità che di economia turistica. Studi e analisi delle acque continuano a confermare l'eccellente qualità delle acque di balneazione in tutta l’area che si estende da Rocca Imperiale a Cariati, passando per Sibari e Corigliano-Rossano dove – tra l’altro – hanno sede tre Bandiere Blu e due Bandiere Verdi. Tutto da confermare? Sì, perché questa è la condizione cristallizzata al 2023. A giorni, infatti, non solo dovrebbero essere pubblicati sul Portale delle Acque i primi dati dei prelievi effettuati ad aprile lungo tutto il tratto di costa, ma è attesa anche la proclamazione delle nuove Bandiere Blu e Verdi per l’anno 2024. A riguardo, non dovrebbero esserci defezioni, anzi, per quanto riguarda la salubrità di mare e spiagge lungo le coste della Calabria del nord-est non si può che guardare con fiducioso ottimismo al futuro.
Ci saranno nuovi riconoscimenti dalla FEE e dall’Associazione nazionale dei Pediatri? Lo sapremo nelle prossime settimane, intanto, in attesa dell’ufficialità i risultati del primo monitoraggio delle acque marine dovrebbero restituire una balneabilità eccellente lungo gli oltre 100km di costa della Sibaritide.
Questo è un indicatore positivo non solo per l'ambiente ma anche, dicevamo, per l'economia locale, che si basa in gran parte sul turismo balneare, anche se stagionale e che tra l’altro – purtroppo – si limita solo a due mesi l’anno.
Non solo. Le misure di monitoraggio costante e la trasparenza dei dati, attraverso l'utilizzo di ortofoto e dati in tempo reale, hanno contribuito a rafforzare la fiducia nel settore. Le analisi effettuate dall'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpacal) hanno evidenziato che oltre il 92% delle aree adibite alla balneazione lungo il litorale jonico del nord-est Calabria, presenta acque di qualità eccellente, un dato che si colloca ben al di sopra della media nazionale. Questo successo è frutto di un lavoro di squadra che coinvolge diversi attori, dalla gestione dei rifiuti alla regolamentazione delle attività industriali, fino all'educazione ambientale delle comunità locali. Ma anche ai nuovi e tanti investimenti sulla depurazione delle acque sulla quale i comuni hanno finalmente deciso di puntare con decisione e fermezza.
Ed è proprio la depurazione delle acque, insieme ai servizi annessi al turismo e al cittadino, il punto focale attorno al quale ruota l’intera strategia ambientale, culturale ed economica del territorio e della Calabria in generale. Proprio ieri, infatti, la Giunta della Regione Calabria su proposta del presidente Occhiuto, ha approvato l’atto di indirizzo riguardante gli interventi da programmare per l’efficientamento e la rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani. Gli interventi previsti dall’atto approvato nascono dalla necessita di definire azioni analoghe a quelle già attuate negli anni scorsi e nei primi mesi del 2024, quando, insieme ad Arpa Calabria e ad Azienda Calabria verde, è stata avviata una campagna di indagine e monitoraggio finalizzata a verificare l’effettivo stato di funzionamento degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei Comuni costieri.
La stagione balneare potrebbe aprirsi, quindi, sotto i migliori auspici, con la promessa di un'estate all'insegna del divertimento e del relax in acque sicure e pulite. La Calabria del nord-est, di fatto, ha le carte in regola per essere una destinazione di primo piano per chi cerca una vacanza a contatto con la natura e rispettosa dell'ambiente.
Il vero problema, ma questo è un gap culturale e imprenditoriale che non si riesce proprio a superare (almeno per il momento), è che qui, a queste latitudini, manca proprio una Destinazione turistica vera, concreta e affascinante. La qualità delle acque è un biglietto da visita fondamentale per il turismo, ma da solo non basta. Serve di più, serve sinergia e rete tra i comuni, ma soprattutto occorre quel coraggio di riconoscere che il marcatore identitario più attrattivo e “vendibile” di questo territorio è Sibari. E di questo dovremmo esserne tutti consapevoli.