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Nella pancia della nuova Statale 106 c’è anche il lungomare unico di Corigliano-Rossano

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CORIGLIANO-ROSSANO – C’è una rivoluzione nella rivoluzione – di cui in pochi hanno ancora preso consapevolezza – nel progetto della nuova Statale 106 Sibari-Co-Ro. Nella pancia della grande arteria viaria che (finalmente) collegherà la terza città della Calabria con l’Autostrada A2 ed il corridoio Adriatico-Jonio-Tirreno, con una strada moderna e a quattro corsie, c’è un’altra grande opera: la realizzazione della strada marina che congiungerà lungo la costa le aree urbane di Corigliano e Rossano.

Il ricongiungimento dei diversi tratti del lungomare, ancora isolati l’uno dall’altro, soprattutto nell’area rossanese, è prevista nelle cosiddette opere compensative che ogni investimento pubblico infrastruttura porta con sé, per una quota del 2% sull’investimento totale. Parliamo di un salvadanaio di poco inferiore ai 20milioni di euro (anche se la cifra esatta sarà determinata una volta elaborato il progetto esecutivo) che servirà a mettere a terra alcuni interventi infrastrutturali, individuati dall’Amministrazione Comunale in sede di Conferenza dei Servizi.

 

Tre rotatorie sulla SS106 bis

Quali sono? Si tratta, nel totale di sei interventi cosiddetti “mitigativi” dell’impatto socio-economico-ambientale che la nuova strada avrà sul territorio. Si parte dai tre miglioramenti per la messa in sicurezza dell’attuale viabilità lungo la SS106 bis, che con la realizzazione della bretella autostradale Sibari-Co-Ro diventerà una tangenziale interna alla grande città jonica. E quindi, la realizzazione di: una rotatoria in località Boscarello (km 14); una doppia rotatoria in località Fabrizio (tra il km 12,7 e il km 13,2); una rotatoria in località Toscano-Ioele (km 10).

I tre blocchi rotatorie di Boscarello, Fabrizio e Toscano Joele

 

La congiunzione sulla via marina

A questi tre interventi se ne aggiungono altri tre lungo il versante costiero. Nello specifico tre viadotti. Il primo e, sicuramente, più importante e strategico riguarda quello che attraversa il Cino e che metterà in connessione il lungomare Pirro Malena (lato Corigliano) con il lungomare Sant’Irene (lato Rossano ancora da realizzare per la connessione fino a Sant’Angelo). Un’opera simbolo dell’unificazione delle due estinte città di Corigliano e Rossano che sarà messa in piedi attraverso un ponte strallato che, di fatto, sarà anche una imponente opera d’arte stradale. Non solo. Infatti, insieme al ponte sul Cino, è prevista anche la realizzazione dei passaggi sul torrente Gammicella, che metterà in connessione le località Seggio e Torre Pinta, e sul torrente Nubrica che ricongiungerà le due contrade a est della città Zolfara e Fossa.

Riguardo a quest’ultima opera, è importante sottolineare come rappresenti non solo un importante intervento infrastrutturale ma soprattutto di enorme utilità sociale. Ad oggi, infatti, le contrade Fossa, Fabbrica e Faro sono solo nominalmente nel comune di Corigliano-Rossano, in quanto tutta l’utenza di quelle zone abitate (circa 500 famiglie) gravitano sulla vicina Crosia-Mirto proprio perché più facilmente connessa. La realizzazione del ponte sul Nubrica, quindi, avvicinerebbe fisicamente i cittadini della periferia alla loro città.

 

Un’intuizione di Stasi

Sono queste, dicevamo, le opere “contrattate” con Anas dall’Amministrazione Comunale a guida Stasi che tra l’altro – differentemente da quanto è accaduto con le opere compensative del Terzo Megalotto dove ancora non si riesce a venirne a capo (approfondisci qui la notizia) – ha chiesto esplicitamente al committente dell’opera che le stesse opere vengano realizzate dal contraente. In sostanza – e questa è stata una felice intuizione del sindaco Stasi il Comune ha rinunciato a gestire direttamente i soldi delle opere compensative (che comunque sono tanti) imponendo che all’interno del contratto di appalto per la realizzazione della Sibari-Co-Ro venga inserita anche la costruzione di queste opere accessorie. Che, di fatto, saranno messe su contestualmente alla nuova strada

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.