Nuovo ospedale di Insiti: da ora i lavori andranno avanti ad un ritmo di 9 milioni di euro al mese
Presentati la Perizia di Variante e il PEF: ora l’Ok del Ministero dei Lavori Pubblici e del Dipe. Poi la riapertura (no-stop) dei cantieri. L’opera costerà 215mln di euro (40 già spesi) e sarà conclusa in 24 mesi. Tutti i dettagli all’Eco in Diretta
CORIGLIANO-ROSSANO – Ripartono i cantieri del nuovo ospedale della Sibaritide. A Insiti è pronta la macchina dei lavori per chiudere la partita del grande nosocomio jonico. Ieri a Catanzaro è stato concluso l’iter di definizione della Perizia di Variante tecnologica e sanitaria che servirà ad adeguare la struttura a tutti i criteri previsti nel nuovo piano sanitario nazionale post-pandemico. Non solo. Insieme alla Variante è stato presentato anche il Piano economico finanziario che, in realtà, ha rappresentato fino ad oggi il vero enigma sul prosieguo dei lavori. Ebbene, da Catanzaro arrivano i primi, importanti riscontri. L’opera, ormai è chiaro, costerà 215 milioni di euro. Quasi tre volte in più rispetto alla spesa preventivata 15 anni fa, quando si iniziò a parlare concretamente della realizzazione di un presidio sanitario unico per la Sibaritide.
Trapelano, anche se per ora sono solo delle indiscrezioni molto fondate, i dettagli di questa operazione. L’obiettivo del commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, è quello di aprire il nuovo ospedale di Corigliano-Rossano entro la fine di questa legislatura. Pertanto, è stato addirittura pianificato un cronoprogramma dei lavori spalmato in 24 mesi di piena attività dei cantieri. Si parla addirittura di lavori che saranno spalmati su tre turni. Insomma, a Insiti si lavorerà anche di notte.
Ad impressionare, però, sono le cifre. Il ritmo del cantiere sarà cadenzato in milioni di euro. Che significa? Pare che nell’accordo tra Regione e Concessionario sia stata preventivata un obbligo di spesa mensile di 9 milioni di euro. Quindi, all’interno dell’area in cui oggi sorge il grande scheletrato che conta una superficie totale di quasi 80mila metri quadrati, ogni 30 giorni saranno realizzati lavori con un’intensità massima. E in realtà andrà chiusa la struttura, andrà cablata, andrà allestita e anche arredata.
Da quanto se n’è saputo, infatti, contrariamente a quanto era stato paventato nell’estate scorsa, il Concessionario D’Agostino costruzioni, si occuperà anche dell’allestimento sanitario del nuovo ospedale con il supporto dell’Azienda sanitaria qualora ci fossero già presidi medici idonei nei due ospedali spoke “Giannettasio” e “Compagna” (ad esempio quelli acquistati di recente) che sarebbero così installati e utilizzati all’interno del nuovo immobile.
Ora si attendono i “tempi tecnici” della burocrazia ed il giro che la documentazione chiusa ieri a Catanzaro dovrà fare passando per il Ministero dei Lavori Pubblici e poi ancora per il Dipartimento di Economia e Finanza e, infine, dalla Prefettura. I ben informati parlano di una pura formalità che dovrebbe celebrarsi in tempi brevissimi. Quindi, è probabile che il ri-avvio delle opere potrebbe partire già nei primi mesi del 2024 per poi concludersi non più tardi del primo semestre 2026. Giusto in tempo per le elezioni regionali che si dovrebbero celebrare nell’autunno dello stesso anno.
Insomma, il nuovo ospedale si farà. Ormai è cosa certa. Lo dicevamo già nei mesi scorsi. La politica e le istituzioni regionali, in primis il presidente Occhiuto, hanno impegnato tutta la loro credibilità sulla realizzazione di un presidio che per la Sibaritide rappresenta probabilmente la più importante e strategica opera pubblica degli ultimi 60 anni.
C’è solo da chiarire un aspetto, non del tutto secondario, che rimane ancora appeso ad un filo. Ed è quello della realizzazione dei sottoservizi. Il nuovo ospedale è stato insediato in un’area della grande città di Corigliano-Rossano priva di qualsiasi utenza: non c’è un piano regolatore, non c’è condotta idrica, non c’è il collettore fognario, non ci sono strade d’accesso e lì, tra l’altro, non arriva ancora nemmeno il metano. Sicuramente si tratta in un luogo logisticamente strategico da dove prossimamente transiterà il nuovo tracciato della Statale 106 e dove, si spera, nascerà il nuovo nucleo urbano della città fusa con servizi. Nel frattempo. Se davvero i tempi di realizzazione del nuovo ospedale saranno questi è opportuno che tutti gli attori in causa, a partire dal Comune, affrontino di petto la questione dei sottoservizi, per evitare che si arrivi al giorno dell’apertura del nuovo ospedale, magari senza che dai rubinetti scorra acqua o, ancor peggio, che non ci siano gli scarichi fognanti.
Cercheremo di fare chiarezza, anche su questo, di avere numeri e certezze nella prossima puntata dell’Eco in Diretta che andrà in onda venerdì 10 Novembre 2023, alle ore 21 sui canali social dell’Eco dello Jonio. In studio ci saranno il project manager della società concessionaria, Domenico Petrone, l’allora consulente del governatore Mario Oliverio per la realizzazione dei nuovi ospedali in Calabria, Franco Pacenza, e la presidente della Terza Commissione regionale Sanità, Pasqualina Straface.