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Il prolungamento del Freccia Milano-Taranto fino a Sibari diventa una petizione popolare… in Basilicata

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CORIGLIANO-ROSSANO – Nelle settimane scorse l’Eco dello Jonio, dalle sue pagine, formulò una proposta semplice e concreta: chiudere a Sibari l’anello della mobilità ferroviaria nazionale integrando al Sibari-Roma-Bolzano una nuova coppia di treni Frecciarossa, sulla direttrice Milano, via Adriatica. Una soluzione quasi a costo zero che comporterebbe a Trenitalia il prolungamento, proprio fino alla stazione della Piana, del capolinea TI Milano-Taranto.

Tra i primi ad accogliere favorevolmente, con entusiasmo e convinzione, è stato il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, avviando le opportune interlocuzioni con i vertici del principale vettore ferroviario italiano al fine di valutare la fattibilità dell’idea. Per il resto, come ormai prassi nella Sibaritide, il nulla cosmico. Diversamente, però, in Basilicata la cittadinanza attiva ha preso la palla al balzo. Negli ultimi giorni, infatti, il movimento Policoro nel Cuore, che fa riferimento all’ex sindaco del centro lucano Nicola Lopatriello, raccogliendo l’idea l’ha trasformata in petizione popolare.

Proprio da Policoro, nei prossimi giorni, partirà una raccolta firme che si estenderà a tutti i comuni del metapontino, proprio «per sensibilizzare – si legge in una nota del movimento - la Regione e i Comuni interessati ad intervenire presso Rete Ferroviaria Italia per l’istituzione del Sibari-Taranto-Milano».

Gli eraclei, a differenza dei sibariti, hanno intuito che un vettore veloce lungo la fascia jonica calabrese, lucana e pugliese potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione copernicana per la mobilità locale che si sposta sulle direttrici nazionali.

E qui ritorna il monito alla consapevolezza civica. Che nella Calabria del nord-est continua a mancare insieme a quel sentimento di partecipazione, a sentirsi parte attiva e integrante della comunità sociale, che poi è il sale della democrazia.

Lottano gli altri per noi. Non sempre avviene, ovviamente; anzi, non avviene quasi mai. Ma è un paradigma – questo - che deve, per forza di cose, essere sovvertito. Il potere delle delega alla politica è un mandato a trattare per nome e per conto di una comunità ma quando c’è da lottare per difendere e ottenere dignità non ci sono deleghe che tengano. Lì è ogni singolo cittadino che ha la responsabilità della propria casa e del proprio territorio.   

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.