Carrello tricolore, viaggio tra gli esercenti della Sibaritide: «È un grande bluff»
«Il Governo vuole combattere l'inflazione gravando sugli esercizi commerciali. Bisogna intervenire sui costi della benzina e di luce e gas - tuonano i titolari dei supermercati di zona -. Non è un pacco di pasta a 50 centesimi che fa la differenza nelle tasche degli italiani»
CORIGLIANO-ROSSANO – Tanto fumo negli occhi delle famiglie e tanta fabbrica del consenso. L’iniziativa del Governo di bloccare per tre mesi il prezzo dei beni di prima necessità, a parere della maggior parte dei nostri commercianti, è un aiuto dimezzato.
«Per quanto riguarda la catena di grande distribuzione a marchio Conad – ci spiega un titolare di uno dei tanti punti vendita con il fiore – l’iniziativa consiste nel mantenere fino al 31 dicembre a prezzo bloccato quei prodotti che rientrano nella nostra promozione “bassi e fissi”. Dunque prolungare nel tempo un’offerta che già noi mettiamo in pratica. Ma il carrello tricolore si poggia sullo sforzo di noi commercianti e non sull’aiuto effettivo dello Stato. Qualche centesimo in meno sui prodotti – incalza il titolare – può davvero aiutare le famiglie? Iniziassero ad abbattere il costo della benzina, che in buona parte contribuisce all’impennata dei costi dei prodotti alimentari. Hanno tolto il reddito di cittadinanza ma si sono sbrigati a ripristinare i vitalizi…».
Il carrello tricolore non convince. «Basta prendere un volantino tra le mani per potersi orientare tra le offerte e i prodotti convenienza. Si sta facendo tanto clamore per questa iniziativa. Per le nostre famiglie – tuona un altro gestore di un supermercato di Rossano – sarebbe più utile che il Governo garantisse un pacco di pasta a 50 centesimi, che tra l’altro in base alle offerte si riesce a trovare senza bisogno di loghi o di campagne proposte “dall’alto”, o che si ritoccasse al ribasso il costo di luce e gas»?
E poi ci sono quegli imprenditori che suggeriscono alla classe dirigente di diminuire le tasse sul lavoro e di restituire quei soldi, garantendo così più potere di acquisto, ai lavoratori stessi.
Un finto risparmio. Per gli addetti del settore dunque lo Stato si farebbe pubblicità sulle spalle degli esercenti chiedendo, tra l’altro, una cosa che i supermercati fanno già. Questo il parere della maggior parte dei commercianti, inclusi coloro che hanno aderito all’iniziativa.
Il nuovo pomo della discordia dunque, lontano dalla mela del paradiso terrestre e dalla più recente pesca, è l’idea del carrello tricolore. Intanto a settembre, dunque ben lontani da un’iniziativa che in molti supermercati aderenti non è neppure ancora partita, l’Istat ha registrato un rallentamento dell’inflazione. Entrando nel dettaglio l’Istituto spiega che l’andamento si deve prevalentemente al rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +9,2% a +7,7%) e di quelli lavorati (da +10% a +9,1%). Coldiretti fa notare che frenano decisamente i prezzi al dettaglio dei vegetali con l’aumento che scende dal +20,1% del mese scorso al +13,9% a fronte di una sostanziale stabilità della frutta che cresce del +9,5%.