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Pulizia delle spiagge anche a fine agosto: forse la Sibaritide ha capito che l'estate non finisce a ferragosto

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CASSANO JONIO – L’estate non finisce a Ferragosto. E neppure il 30. Per il sindaco di Cassano all’Jonio l’ideale, e sottolineiamo l’ideale, sarebbe far finire l’estate a ottobre. Perché anche settembre è un mese in cui i turisti scelgono di andare a mare, ovviamente sempre se riescano a trovare – come accade per molte destinazioni italiane – stabilimenti e strutture pronti ad accoglierli.

E questa mentalità di non voler chiudere in anticipo la stagione estiva ma anzi di tentare di accompagnarla il più possibile lungo il suo corso, Giovanni Papasso lo dimostra con i fatti. Ancora oggi, lunedì 28 agosto, i mezzi meccanici erano all’opera per pulire i tratti di spiaggia libera. Nella fattispecie in zona Millepini ma, nei prossimi giorni, lungo tutte le porzioni di litorale di pertinenza del Comune lungo i 7 chilometri di costa.

Comportamento virtuoso anche per Crosia, dove l'ultima pulizia è avvenuta settimana scorsa. 

«Da inizio stagione ad oggi – spiega il sindaco – abbiamo pulito le spiagge libere tutti i giorni manualmente svuotando i vari cestini e rimuovendo i rifiuti sulla spiaggia mentre, ogni 15 giorni, ci siamo avvalsi dei mezzi meccanici». In sostanza da giugno ogni due settimane le ruspe sono state all’opera per garantire spiagge pulite e sicure mentre manualmente gli operatori preposti mantengono pulite le varie aree manualmente. D’altronde Cassano crede nelle potenzialità del suo mare, investe e intende viverci, ovvero farlo diventare una delle principali fonti di reddito.

«Il nostro Comune ha due grandi risorse - precisa Papasso -: l’agricoltura e il turismo. Siamo produttori, con poli all’avanguardia, di prodotti pregiati e di nicchia come il riso di Sibari, le pesche, ma anche di olio e clementine. Poi abbiamo il mare. Quest’anno i sei impianti di depurazione hanno funzionato a pieno regime per tutta la stagione. Mare pulito anche a Ferragosto nonostante il picco di presenze».

E di turisti quest’anno Cassano ne ha visti molti. «Siamo partiti con un inizio un po' in sordina – confessa il sindaco -. Il tempo incerto di maggio e dei primi di giugno deve aver scoraggiato parecchi villeggianti, tanto che molte delle nostre strutture e dei villaggi avevano tantissime camere libere a disposizione. Poi a luglio abbiamo preso il volo, posso già dire con certezza che solo di tassa di soggiorno rispetto allo scorso anno abbiamo registrato un incremento del 9%, soldi che verranno girati a quelle voci del bilancio dove siamo più in sofferenza. Agosto ancora si deve chiudere, ma le strutture ricettive hanno fatto il tutto esaurito».

Dunque credere nel mare funziona, almeno a Sibari. E così l’Amministrazione già il 20 luglio ha approvato il piano spiaggia e per il prossimo anno sono previsti dei bandi per concessioni demaniali e altre attività sulla spiaggia: 3 ai laghi di Sibari, 2 nell’area sic di importanza comunitaria dove si schiudono le uova della Caretta caretta e dove si sta ripopolando la pineta – puntualmente minacciata da incendi dolosi – dove nidifica il Fratino e permessi per delle aree rinfresco nella zona che va da Millepini a Raganella.

Chi l’ha detto che il primo vento di Ponente che arriva porta via l’estate? Ancora qualche settimana di bel tempo ci accompagnerà verso l’autunno. Intanto nel cartellone degli eventi di cassano il 9 settembre è segnata la notte bianca e a quanti avevano consigliato il sindaco di calendarizzarla ad agosto, Papasso ha chiaramente risposto: «il mio obiettivo è allungare. Non condensare. Sto puntando alla destagionalizzazione delle presenze».

Ma evitare “lo sbaraccamento” già ai primi di settembre significa fare un grosso lavoro sia sulla mentalità che sulla visione imprenditoriale locale.

«Da soli non si va da nessuna parte – conclude il sindaco Gianni Papasso -. Qualunque amministrazione ha bisogno della collaborazione del tessuto imprenditoriale. C’è bisogno che chi viene a settembre trovi non solo il lido aperto ma anche quel bar o quel ristorante. Occorre fare squadra e lavorare in sinergia per un progetto di sviluppo comune».

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare