1 ora fa:Ritardi nella pubblicazione del bando Fna dell'Asp: centinaia di famiglie in attesa di risposte
59 minuti fa:Al via il concorso fotografico "Tarsia fiorita - balconi che incantano"
1 ora fa:Monsignor Savino annuncia la convocazione della prossima assemblea diocesana
29 minuti fa:A Cassano Jonio tutto pronto per l'avvio de "Labellaestate 2025"
2 ore fa:Lorica Lake: in Sila oltre 100 appassionati per la gara di nuoto in acque libere
4 ore fa: Ricominciare è possibile: aperte le iscrizioni ai corsi serali dell’IIS Palma Green Falcone Borsellino
3 ore fa:Turni di lavoro non conformi al CCNL nell'Arma: SIC Calabria chiede interventi immediati
3 ore fa:A Tarsia cresce l'attesa per la rassegna "Chi stamu passanu"
5 ore fa:Salute nelle aree interne: Bocchigliero continua a promuovere giornate di prevenzione
2 ore fa:Tanta partecipazione al raduno nazionale delle Vespe a Corigliano-Rossano

Mancano i cateteri, a Corigliano-Rossano chemioterapia a rischio per i malati oncologici

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Nell’ospedale spoke di Corigliano-Rossano non ci sarebbero più Picc, i cateteri intro-venosi necessari ad effettuare le terapie d’impatto contro le patologie tumorali. E il problema riguarderebbe principalmente i nuovi malati oncologici che senza questo dispositivo cutaneo non possono effettuare la terapia.

Per il reparto di Oncologia dello spoke jonico, uno dei fiori all’occhiello della sanità pubblica nel territorio della Sibaritide, si tratta di una doccia freddissima in quanto, non potendo avviare la terapia citotossica e antiblastica, la cura del malato diventa più complessa e in alcuni casi impossibile e quindi irreversibile. Tra l’altro, proprio la mancanza di questi presidi medici, indispensabili, manda in affanno la grande e produttiva mole di lavoro che viene svolta nell’unità operativa che offre tanti e qualificati servizi all’utenza oncologica del territorio.

Cosa sono i cateteri Picc? Formalmente si chiamano peripherally inserted central catheter, di fatto è un accesso venoso centrale inserito perifericamente all’altezza del braccio. È un tubicino di silicone che arriva in una vena centrale del torace e che viene introdotto partendo dalla vena del braccio. Il problema è che, pur essendo un sistema d’accesso venoso molto complesso e stabile, il suo ciclo di vita dura al massimo 6 mesi. Questo comporta, quindi, una sostituzione. Dunque, un problema ulteriore se dovessero venir meno i presidi.

Ma la questione, pare, sia in dirittura di soluzione. La mancanza di Picc all’interno degli ospedali, infatti, è stata determinata dalla carenza di prodotto sul mercato elettronico (dove ormai si riforniscono tutti gli enti pubblici). Essendoci poche quantità di materiali disponibili è chiaro che va in affanno l’intero sistema. E infatti, uguali problematiche legate alla carenza di Picc, in queste settimane si sono riscontrate anche in altre regioni d’Italia e nella stessa Calabria.

Quanto durerà questa penuria? Difficile a dirsi, sappiamo che l’Asp di Cosenza ha effettuato la gara d’appalto per la fornitura di questi particolari presidi medici, e che ha espletato l’ordine per l’acquisto. Non solo, per quanto confermano voci interne all'azienda sanitaria, nel caso specifico ci sarebbe stato anche un difetto di comunicazione in quanto nella richiesta d'ordine tra l'ospedale e il magazzino aziendale. Nel frattempo, però, si sta dando fondo alle scorte in magazzino ma è ovvio che per evitare il collasso di un servizio fondamentale e salvavita serviranno nuove e più importanti forniture. Che – assicurano da via Alimena – dovrebbero essere in dirittura d’arrivo.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.