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Non c'è più spiaggia libera: è iniziato il periodo di usucapione dei bagnanti maleducati. Ombrelloni ovunque e senza regole

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CORIGLIANO-ROSSANO - I furbetti del “segnaposto”. Sul nostro litorale è sempre più frequente l’abitudine di lasciare al mare l’ombrellone anche di notte in modo da trovarsi già in pole position la mattina dopo. Insomma, una sorta di usucapione secondo il quale se il giorno ci si è trovati un bel posticino in prima fila, è possibile mantenere la stessa postazione – lasciando il parasole anche di notte – pure nei giorni successivi.

E così stoffe a strisce, tinta unita e a pois popolano le spiagge libere anche sotto la luna con buona pace, anzi rassegnazione, di chi, pur recandosi al mare all’alba, trova sempre gli stessi immancabili ombrelloni allo stesso posto. Non è forse pure questa una forma di occupazione abusiva del demanio pubblico? Ebbene, secondo alcuni nostri concittadini è proprio così. Ma non soltanto per loro, anche secondo la legge.

Non si possono lasciare gli ombrelloni sulla spiaggia libera di notte: il divieto è stabilito dal Codice della navigazione. Si tratta di un modo inappropriato di sfruttare il suolo pubblico e le multe possono arrivare fino a 3mila euro. Lo dimostrano gli ultimi fatti di cronaca a Soverato, dove in queste ore 784 oggetti tra lettini, ombrelloni, sdraio e simili sono stati rimossi e sottoposti a sequestro.

«La cattiva abitudine di posizionare in maniera permanente le attrezzature da spiaggia allo scopo di riservarsi preventivamente 'il posto' per i giorni seguenti - rileva la Guardia costiera - oltre che costituire violazione alle ordinanze balneari dei singoli comuni ed alle disposizioni del codice della navigazione, suscita particolare disagio ed indignazione alle persone che, rispettose delle regole, giungendo all'arenile destinato a spiaggia libera lo trovano invaso da attrezzature da spiaggia posizionate con il mero intento di riservare un posto che spesso rimane inutilizzato e sottrae indebitamente tratti di spiaggia alla libera fruizione».

Dunque se è vero che la spiaggia è libera e ciascuno di noi può goderne ed usufruirne, è altrettanto importante ricordare che il tutto va fatto nel rispetto delle leggi e degli altri bagnanti. I furbetti del posto fisso ( a mare) potrebbero avere anche qui le ore contate.

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare