L'Asp di Cosenza dopo 15 anni chiude i bilanci (in attivo): Graziano e Occhiuto gongolano
Tra le priorità dell'Azienda sanitaria di Cosenza c'era quella di fra quadrare i conti senza i quali è impossibile una sana programmazione sanitaria. Ora che si ha un quadro delle finanze in ordine si punterà ai servizi
COSENZA - L'Azienda sanitaria di Cosenza finalmente, dopo 15 anni di buio, riesce a chiudere il bilancio. Ieri, infatti, è stato approvato il consuntivo del 2022. L'ultima volta era stato nel 2008 all'epoca in cui c'erano i parametri Siope. Poi il nulla, il vuoto che ha spinto lentamente il servizio sanitario, soprattutto quello territoriale nel baratro totale. Ecco, dopo tre lustri i conti tornano al loro posto, con luci e ombre che ora sono tutte in chiaro. Ci sono debiti certi e risorse che serviranno a garantire le prestazioni che la sanità pubblica rivendica. A ragione, questa operazione porta un nome e un cognome, anzi due: da un lato il presidente della Regione Calabria nonché commissario ad acta alla sanità, Roberto Occhiuto; e il direttore generale dell'Asp di Cosenza, Antonello Graziano. Sono loro gli artefici, da posizioni distinte, di quella che a tutti gli effetti è un'operazione verità sui conti dell'azienda sanitaria dove per anni le finanze erano un buco nero, dove le stesse fatture venivano pagate più volte e dove, proprio di recente e grazie al lavoro di ricognizione di Graziano e del suo staff, è stato rintracciato un impegno di cassa per debiti pari a 74milioni di euro di cui circa 30 non iscritti perché galleggianti nel mare magnum dei passivi. A tutto discapito delle risorse dei bilanci.
E proprio oggi, sia Graziano che Occhiuto, gongolano per questo straordinario risultato raggiunto che ha una sola direzione: riportare la Sanità calabrese, commissariata da 15 anni, alla gestione ordinaria.
«Tutti insieme - ha detto stamani il direttore generale a Gazzetta del Sud - abbiamo fatto un lavoro straordinario, realizzando un'impresa titanica. La situazione debitoria è stata ricostruita per ciascun anno di esercizio e questo ci permetterà di chiudere i restanti bilanci molto prima della scadenza fissata al 31 dicembre 2024».
Più complesso, invece, il ragionamento del presidente Occhiuto. «Nella giornata di ieri, 30 giugno 2023, tutte le Aziende sanitarie provinciali e tutte le Aziende ospedaliere della Calabria hanno chiuso i bilanci del 2022, provvedendo alla loro adozione e alla conseguente trasmissione alla Regione e ai collegi sindacali.
Abbiamo terminato un ciclo, aperto lo scorso anno con la circolarizzazione per l’accertamento del debito sanitario della nostra Regione, indispensabile per la definitiva regolarizzazione dell’intero sistema contabile della sanità della Calabria. Conoscendo il debito della nostra sanità - in passato sempre aleatorio e inattendibile - abbiamo potuto procedere spediti verso questo straordinario obiettivo che da oltre 10 anni il sistema delle aziende sanitarie della nostra Regione non era in grado di raggiungere».
«In tanti - precisa ancora il presidente della Regione - ci dicevano che sarebbe stato impossibile, che non ci saremmo mai riusciti: noi lo avevamo detto e lo abbiamo fatto, grazie ad un’operazione rigorosa e grazie alla collaborazione instaurata con il governo nazionale, in appena un anno e mezzo. Abbiamo fortemente voluto questo risultato, e da oggi la Calabria è diventata una Regione un po’ più normale, pronta a pagare i suoi debiti e a ripartire con programmazione e investimenti. Per questo risultato ringrazio il commissario straordinario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, il dirigente del settore bilancio del Dipartimento Salute della Regione, Vittorio Sestito, i direttori generali e i commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere. E tengo anche a rivolgere un particolare ringraziamento a tanti loro preziosi collaboratori: senza il loro impegno non saremmo riusciti a tagliare questo traguardo».
«I bilanci adottati saranno adesso esaminati dalla Regione e dai rispettivi collegi sindacali, fino alla definitiva approvazione. Da lunedì, dunque, convocheremo le Aziende per avviare - come avviene in tutte le Regioni del Paese - la valutazione dei contenuti dei documenti contabili trasmessi.
Parallelamente, disponendo della liquidità necessaria per saldare i debiti della nostra sanità, abbiamo chiesto alle Aziende di comunicare entro la prima settimana di luglio il fabbisogno per il pagamento di tutto il debito per il quale sia stata accertata la correttezza della pretesa, con la finalità di raggiungere entro il mese l’obiettivo ’Calabria debito zero’ e riportare il livello di debito del sistema a quello naturale del debito circolante indispensabile per le esigenze della gestione ordinaria».
Ma non è finita qui. «La chiusura dei bilanci del 2022 segna anche l’inizio del lavoro per consolidare la capacità di governo dei conti della sanità per il futuro e, soprattutto, l’avvio dell’opera di ricostruzione e approvazione, carte alla mano, dei bilanci degli anni passati per quelle aziende che ancora non lo hanno fatto e che - grazie alle disposizioni straordinarie negoziate con il governo e contenute nel decreto legge 51 appena convertito - entro il 2024 ci consegneranno un quadro della storia contabile del sistema sanitario calabrese chiaro e attendibile. Siamo davvero soddisfatti per il lavoro fatto, consapevoli delle nuove sfide che ci aspettano, ma determinati a portare a termine questa operazione storica che ci permetterà, finalmente, di tracciare una linea e ricominciare a scrivere il futuro sanitario della nostra Regione».