Punto nascita: assumere (anche) medici in via di specializzazione e tenere vivo il reparto: la ricetta Occhiuto
Ieri sera il Governatore con una diretta social è intervenuto sulla questione che in queste ore sta interessando il reparto di Corigliano-Rossano: «Potremmo redigere contratti libero-professionali con ginecologi»
CORIGLIANO-ROSSANO – In tempo di guerra ogni buco è trincea. Lo sanno bene i cittadini della Sibaritide che combattono da oltre un decennio nel deserto dei servizi sanitari. E lo sa bene anche il governatore/commissario della sanità in Calabria, Roberto Occhiuto, che nel mare magnum dei disagi ereditati in un settore delicatissimo come quello della salute, è costretto a fare di necessità virtù. Assumere anche medici non specializzati per riempire gli ospedali oggi è una prassi possibile. Lo prevedeva una legge regionale, fatta approvare dallo stesso Occhiuto nei mesi scorsi, poi impugnata dal Governo e sulla quale nei giorni scorsi è ritornata la Corte Costituzionale riconoscendo la straordinarietà del periodo storico e, quindi, dando ragione al principio della norma regionale.
Lo ha annunciato lo stesso governatore ieri sera in una diretta sui suoi canali social sottolineando anche che «è sempre meglio assumere anche medici non specializzati da mettere negli ospedali piuttosto che chiudere gli stessi ospedali».
E questa “soluzione”, a parere di Occhiuto, servirebbe anche a mitigare l’ultima grande grana che sta affrontando il sistema sanitario regionale e di riflesso l’Asp di Cosenza, nelle ultime ore, dopo il nodo pericoloso formatosi nel punto nascita di Corigliano-Rossano.
L’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, uno dei fiori all’occhiello degli ospedali spoke jonici, rischia di chiudere i battenti per carenza di medici. Non se ne trovano e i concorsi banditi vanno deserti oppure sono costellati di rinunce. E tutto questo per due ragioni. La prima è che le Università italiane da quasi un ventennio (da quando è stato introdotto il numero chiuso) sfornano pochissimi medici rispetto alle esigenze; la seconda è che gli specialisti (in ogni campo) che oggi sono sul mercato, essendo pochi, hanno alzato la posta: spesso preferiscono la sanità privata (che oggettivamente paga meglio) o le collaborazioni a gettoni che sono un bingo. Alle nostre latitudini, poi, c’è una terza variabile, sicuramente non secondaria al resto: gli ospedali jonici non hanno alcun appeale per i medici, causa la nomea nefasta di litigiosità ed il clima di poca serenità che si respira nei due nosocomi cittadini. Del resto basta vedere quanti, vincitori di concorso, avendo un’alternativa preferiscono altre destinazioni. Ma questo è un altro discorso.
Dicevamo di Occhiuto che, rinfrancato dal pronunciamento della Corte Costituzionale rispetto alla legge regionale “acchiappa tutti”, ha tracciato la soluzione per superare l’impasse del Punto nascita di Co-Ro. «Potremmo ora mettere nelle corsie degli ospedali – ha detto il governatore in diretta social - medici con contratti di collaborazione specializzati e se non li troviamo anche medici non specializzati».
E sul punto Occhiuto annuncia provvedimenti. «Attraverso questa possibilità potremmo agire fin da subito. Ad esempio nei prossimi giorni scongiureremo la paventata chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia all’ospedale di Corigliano Rossano. Potremmo redigere contratti libero professionali con ginecologi che potranno mantenere aperto questo reparto. Ed ho già avvertito il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, vista questa possibilità, di procedere in tal senso».
«Dopo aver vinto questa battaglia – ha chiosato Occhiuto – potremo applicare questa procedura anche in altre sedi. Abbiamo questa nuova leva per cercare di riempiere gli ospedali del personale medico che serve».