3 ore fa:Rossanese, due colpi da urlo: ufficiali Simone Fioretti e Cosimo Cosenza
8 ore fa:Tpl: aumenta del 15% il monte chilometrico a Corigliano-Rossano
7 ore fa:Dal castello alla biblioteca De Luca: viaggia nella storia e nelle emozioni per i bambini di Magnolia
6 ore fa:Antenna 5G ad Acquaformosa: «Un danno irreversibile»
5 ore fa:Si scaldano i motori per il Salgemma Lungro Festival
7 ore fa:Polizia: enorme dispiegamento di forze per la sicurezza dei cittadini
3 ore fa:Riflessione sulle migrazioni a Cariati con Angela De Lorenzo
5 ore fa:Vinitaly, ci sarà anche Radio2 nel cuore del Parco Archeologico di Sibari
4 ore fa:Cariati, cantiere stradale allunga i tempi di per raggiungere l'elisoccorso
6 ore fa:Saracena, una nuova vita per il Convento dei Cappuccini: presto diverrà proprietà del Comune

Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno ed Fp Cgil sullo spoke di Co-Ro: «Proibito nascere!»

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Anche la Cgil Pollino-Sibaritide-TirrenoFp Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno si uniscono al grido d'allarme levatosi a causa della paventata chiusura del punto nascite dello spoke di Corigliano-Rossano.

«La gravità della situazione sanitaria del territorio - affermano in una nota - sta arrivando al punto di non ritorno. Ogni giorno pervengono notizie di chiusure di reparti ospedalieri o strutture sanitarie pubbliche, tutte causate dalla stessa motivazione: carenza di personale. Che si tratti di carenza di medici, di infermieri, di tecnici, o di altre figure professionali, poco importa. Il problema rimane, in tutta la sua interezza. In data di ieri, 21 giugno, il direttore di ostetricia e ginecologia dello spoke di Corigliano-Rossano ha ordinato la sospensione dei ricoveri delle gestanti, per carenza di personale medico».

«In sintesi, come si legge nella nota a firma del direttore dell’unità operativa, “il reparto di ostetricia e ginecologia di Corigliano non potrà più accogliere le gestanti in procinto di partorire; queste dovranno rivolgersi ai reparti ostetrici di Castrovillari o Cosenza”. In pratica, siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di fallimento della sanità pubblica. Con tale atto, viene chiuso a data da destinarsi, il punto nascita più prolifico dell’intera regione Calabria, dove annualmente vedono la luce mediamente 700 neonati».

«Le numerose segnalazioni - proseguono -, che da mesi stiamo inoltrando agli organi preposti, sono rimaste tutte inascoltate. La collettività continua a pagare a caro prezzo le disfunzioni di un sistema mal gestito e mal governato, dove si alternano i commissari, ma non si registrano miglioramenti; al contrario, si acuisce il dato tendenziale negativo, che vede un ulteriore depotenziamento e depauperamento delle strutture sanitarie. Ora a farne le spese sono l’ospedale spoke di Corigliano Rossano, e tutte le centinaia di gestanti della fascia jonica cosentina, dove il diritto alla nascita da oggi viene negato».

«Se anche nascere è diventato un privilegio, ciò significa che questa sanità pubblica ha bisogno di essere completamente rifondata e rigenerata. Non servono più le comunicazioni spot, lanciate solo per dare l’idea che qualcosa sta cambiando. L’unica cosa che cambia, in Calabria, è la ormai quasi inesistenza della sanità pubblica, che riguarda tutte le fasce d’età, nascita compresa».

«Chiediamo al Sindaco della Città di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, di convocare urgentemente la Conferenza dei Sindaci di cui egli stesso è presidente, estendendo la convocazione alle parti sociali, poiché la gravità delle condizioni in cui è posta la sanità della Provincia non ammette ulteriori tentennamenti o slittamenti: gli eventi che si susseguono, purtroppo, ci dicono che ogni giorno è uno stillicidio di risorse economiche e umane, e che a soffrirne - concludono - sono sempre i cittadini e gli operatori della sanità».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.