Vertenza Sibaritide, il momento per superarla è ora «ma la politica deve fare un salto di qualità»
Secondo il segretario general di Cgil Calabria, Angelo Sposato, questa contingenza storica potrebbe rappresentare un momento importante per la nostra regione ma è necessario che le istituzioni abbiano visione e sfruttino le occasioni
CORIGLIANO-ROSSANO – Continuiamo a parlare di vertenze calabresi e di “incompiute”, soprattutto di quelle che riguardano la Sibaritide. Per farlo abbiamo deciso di invitare Angelo Sposato, Segretario generale della Cgil Calabria, ospite all’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse.
Il sindacato Cgil ha vissuto e vive da sempre al fianco dei lavoratori, conosce le vertenze e le combatte cercando di salvaguardare e tutelare i diritti delle fasce più deboli.
La Calabria poi, si sa, è una fonte inesauribile di questioni irrisolte ma non possiede forza e mentalità sufficienti per il riscatto. «Si – afferma Sposato. È evidente che bisogna ritrovare condivisione e unità di intenti su alcune vertenze specifiche. Lo abbiamo evidenziato anche nella cosiddetta “Vertenza Calabria”. Questo territorio, che riteniamo sia il polmone vivo della regione, ci auguriamo possa riottenere un ruolo da protagonista, che lo rimetta in condizione di trainare un’eventuale ripresa, sia dal punto di vista strutturale che produttivo».
Noi ci troviamo infatti nell’area a vocazione agricola più importante della regione. Per anni abbiamo seguito il prezioso lavoro che questa confederazione sindacale ha portato avanti nella lotta al caporalato e al lavoro nero. Ora Cgil è anche al fianco dei lavoratori del consorzio di bonifica. Consorzi che, come abbiamo precedentemente riportato, vivono da anni in attesa di una riforma strutturale degli enti.
«La vertenza del consorzio di bonifica di Trebisacce – spiega il Segretario – ha evidenziato un tema che è importante sia per il lavoro che per il territorio. In questo caso la lotta dei lavoratori, condotta egregiamente dalle federazioni di categoria, ha messo in luce l’urgenza delle riforme. È necessario intervenire in tal senso perché bisogna dotare la regione di un sistema irriguo che funzioni, anche in relazione alle condizioni climatiche particolari che stiamo vivendo. Noi perdiamo metà dell’approvvigionamento di acqua perché abbiamo un sistema che non è confacente a quelle che sono le esigenze dei territori e dei produttori. Riformare gli enti, dotandoli di un profilo unico per ciò che riguarda la gestione e con ambiti che possano avere capacità di governance, è l’unica via percorribile».
«In alcuni casi – prosegue - i consorzi sono stati utilizzati in maniera errata favorendo clientelismi e familismi che hanno portato ad un depauperamento delle professionalità. Non si può più aspettare».
Tra le sfide più importanti ci sono, come sempre, quelle riguardano le infrastrutture. 106, ferrovia e porto restano le priorità. Sulla Statale 106 ha inciso molto la mediazione e la presenza vigile del sindacato.
«Diciamo che in alcuni casi abbiamo dovuto insistere un po’, siamo stati abbastanza convincenti. La filiera istituzionale ha accelerato i tempi ma ora c’è da capire se il governo finanzierà l’intera opera. Noi abbiamo la sensazione, come organizzazione, che sia un momento favorevole per il territorio a patto che la politica faccia un salto di qualità a livello di visione e capisca che in questo momento c’è da guardare agli interessi dei cittadini e non ai singoli partiti, o peggio alle carriere individuali. In questo frangente ci sono congiunture favorevoli anche per ciò che riguarda le due aree Zes limitrofe, il porto di Corigliano da un lato e il porto di Crotone dall’altro, che collegate alla vicenda Enel e alla questione energetica possono rappresentare un’occasione di sviluppo importante. Bisogna avere una capacità di visione su temi come questi».
Per ciò che riguarda il diritto alla sanità che potrebbe essere garantito dal nuovo ospedale di Insiti si temono ritardi e rallentamenti.
«Il sindaco deve vigilare e battersi con tutte le forze affinché i tempi vengano rispettati. Anche il commissario Occhiuto deve comprendere che si gioca una grande partita sul tema sanità, un rallentamento o un arretramento sull’ospedale della Sibaritide equivarrebbe ad una sconfitta. Noi monitoreremo la situazione ed interverremo qualora dovessero sorgere problemi».
E sul tema caldo della giustizia la Cgil ha espresso una posizione forte: «Molte sono le motivazioni che concorrono alla riapertura del presidio di giustizia. Una è la nuova conformazione che ha assunto il territorio con la nascita della nuova città, l’altra è legata all’allarme lanciato dalle procure antimafia rispetto alla necessità di avere presidi di legalità, soprattutto in questo territorio. E poi ci sono le condizioni economiche favorevoli, legate anche allo stesso Pnrr che pone sui temi legati alla giustizia e al riordino dell’intero sistema grande attenzione, da sfruttare».
«Bisogna – sottolinea Spostato - guardare al di là di quel ch’è stato, senza dimenticare il contesto. Negli anni in cui è stato soppresso il tribunale, vivevamo un momento politico molto complesso. Lo stesso presidio di Rossano aveva grandi difficoltà procedurali, faceva fatica a garantire il giusto processo e c’erano addirittura delle indagini in corso. In più non dimentichiamo che il comune limitrofo (Corigliano) era stato sciolto per infiltrazioni mafiose. È importante non avere la memoria corta su ciò che riguarda le condizioni e le vicende amministrative che il territorio viveva in quegli anni. Ci troviamo difronte ad annunci roboanti di soggetti politici ma non dimentichiamoci che erano tempi in cui la giustizia non aveva una grande tenuta sul territorio. A seguito di ciò si è innescata una reazione a catena che ha prodotto e coinvolto anche le istituzioni. Ora siamo in un’altra fase, in cui è possibile riottenere il tribunale a patto che non si crei una guerra fra presidi locali. La riapertura che interessa Co-Ro non rappresenterà una minaccia per i tribunali di altri territori e viceversa. Allo stesso modo il finanziamento che interesserà il tribunale di Castrovillari non rappresenterà assolutamente un ostacolo per la riapertura di quello di Co-Ro».