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Nuova Statale 106, al via le gare d’appalto: a marzo la Kr-Cz a giugno (forse) la Sibari-Co-Ro

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CORIGLIANO-ROSSANO – Saranno giorni e settimane decisive per l’ammodernamento della Statale 106. Ormai la volontà unanime e chiara della politica sembrerebbe quella di garantire alla Calabria orientale un moderno, sicuro ed efficiente collegamento stradale con il resto del Paese e dell’Europa. Diversamente non avrebbe senso nemmeno la corsa al Ponte sullo Stretto che con il Governo Meloni ha ripreso vigore.

E le due cose sembrerebbero interconnesse e collegate l’una all’altra, almeno nei voleri e nelle volontà del presidente della Regione Calabria che ad ogni incontro avuto fino ad oggi con il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non ha mai dimenticato di mettere sul tavolo della discussione, insieme alle altre priorità, la questione della “strada della morte”. E questo perché, la "centosei" – e il Governatore lo sa bene – continua a rappresentare una delle pagine più vergognose dello Stato italiano, sulla quale, negli ultimi 40 anni, sono state riversate solo promesse, bugie e colpevoli inadempienze da parte di politica e istituzioni mentre la gente continuava (e continua) a morire percorrendola.  

E infatti, proprio ieri, nell’ultimo vertice tra il capo del dicastero di Porta Pia e i presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria, convocato per parlare del mega progetto del Ponte sullo Stretto, si è ritornati a parlare di Statale 106 e dei prossimi step che dovrebbero interessare l’ammodernamento della statale a Sud di Sibari.

La rincorsa di Stasi

Ormai appartiene alla storia il “tempo perso” che Corigliano-Rossano ha accumulato negli ultimi due anni da quando per la prima volta l’idea di tracciato venne proposta al territorio. Due anni in cui si è preferito attendere invece di agire e interagire per chiedere e ottenere, come poi avvenuto, miglioramenti e compensazioni che restituiranno alla città un volto nuovo. Questo, però, ha comportato che altri territori rubassero lo “scalpo” della priorità a Corigliano-Rossano e alla Sibaritide. E oggi il progetto bandiera, l’inizio di questa nuova campagna di ammodernamento della Statale 106, spetta al centro Calabria, alla tratta Crotone-Catanzaro per la quale, già il prossimo 31 marzo, dovrebbe essere mandato in gara il piano di Fattibilità tecnico-economico relativo al lotto Crotone-Cutro («Il ministro – dice Occhiuto - mi ha assicurato che entro il 31 marzo Anas bandirà il segmento della Strada Statale 106 tra Cutro e Catanzaro»).

Quando, invece, toccherà alla Sibari-Corigliano-Rossano? Sappiamo per certo che il sindaco di Co-Ro, Flavio Stasi, nei mesi scorsi ha avviato un proficuo “faccia a faccia”, un’interlocuzione con il commissario straordinario per la Statale 106, Massimo Simonini, che ha portato alla revisione definitiva del tracciato con i “viadotti trasparenti”, già previsti come alternativa nella prima bozza di progetto, per bypassare il centro urbano di Corigliano scalo ed il tunnel per oltrepassare, invece, il centro urbano di Rossano scalo.

L’ipotesi progettuale concordata da Stasi nelle prossime settimane (in realtà si spera nei prossimi giorni) dovrebbe essere portato in Consiglio comunale per l’approvazione e, quindi, la successiva delibera di deroga al dibattito pubblico che accorcerebbe di molto la lunga trafila burocratica del progetto. Questo, secondo le previsioni del primo cittadino di Co-Ro (confermate anche da fonti interne al Ministero delle Infrastrutture e della Regione Calabria), dovrebbe – di fatto – portare alla gara per il Progetto di fattibilità tecnico-economico del primo dei due lotti della Sibari-Coserie (CZ388) entro e non oltre giugno prossimo.

Il rebus dei soldi

Sulla partita della Statale 106 il Governo Meloni ha stanziato 3 miliardi di euro che dovrebbero servire sicuramente a completare l’intero tratto compreso tra Crotone e Simeri Crichi (circa 1,8 miliardi) e i restanti soldi (1,2 miliardi) da destinare, invece, alle altre tratte comprese tra Sibari e Catanzaro. Su queste, ovviamente, la priorità dovrebbe averla proprio la Sibari-Corigliano-Rossano (sempre che si arrivi in tempo con i progetti da mettere in cantiere) con un costo presunto di circa 1 miliardo di euro.  «Ho chiesto al ministro – queste le parole di Occhiuto ai margini dell’incontro con Salvini - di velocizzare l’impiego delle risorse per alcuni tratti della SS106, per i quali c’è già la progettazione definitiva».

La prospettiva dei 15 anni, infatti, a cui fa riferimento la prima Legge di Bilancio Meloni, per l’intero investimento sulla Statale 106 potrebbe essere un termine fittizio perché nel frattempo, se le opere sono pronte ad essere realizzate, i fondi potrebbero essere assorbiti da altri capitoli per poi essere rimpiazzati con altri progetti.

Ma è proprio la questione finanziaria della Statale 106 a tenere banco. Sempre Occhiuto ha incalzato ancora Salvini affinché si trovino i restanti fondi per ammodernare tutta la statale 106, da Sibari a Reggio Calabria. «Occorre avere dei nuovi finanziamenti – ha detto il Governatore della Calabria - per il completamento della parte Nord della Ss Jonica (presumibilmente quella a sud di Rossano, ndr) e per proseguire a Sud, fino a Reggio Calabria». E in questo caso di miliardi ce ne vorrebbero almeno altri 6.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.