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Il parco eolico/fotovoltaico a largo di Co-Ro è già sul tavolo del Governo per l'autorizzazione ma nel territorio regna il silenzio

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CORIGLIANO-ROSSANO - Non passerà molto tempo, sicuramente entro la fine dell'estate l'iter autorizzativo per la realizzazione di un impianto ibrido (eolico/solare) di generazione di energia rinnovabile, a largo delle coste di Corigliano-Rossano, sarà concluso. Le procedure, già da qualche settimana sui tavoli del Governo, procedono spedite. C'è bisogno di energia pulita (nel rispetto delle direttive del green deal) ma soprattutto c'è necessità per l'italia di rendersi quanto più autonoma dalle fonti di energia primaria. Ecco perché la possibilità di produrre "cibo" per tutto il sistema energivoro nazionale, dalle case per finire alle industrie, a costo zero, in forma pulita e senza creare impiccio a nessuno, è di fatto un jackpot a "cifre periodiche" per il Governo italiano. Un'opportunità che il presidente Meloni e l'intero esecutivo di Destra-Centro, convinti come sono del loro nuovo "Piano Mattei" e di realizzare un programma di autarchia energetica, non si lasceranno di certo sfuggire.

Stamani sulle colonne di Milano Finanza, uno dei principali tabloid economici del paese, che si parla apertamente della "soluzione" dell'eolico offshore. Ci sono sette maxi-progetti all'atteznione del ministro Gilberto Pichetto-Fratin pronti ad essere vidimati, e tra questi c'è proprio l'impianto da 540MW che dovrebbe essere realizzato nello specchio d'acqua compreso tra Capo Trionto e Cariati a circa 12 miglia dalla costa

Sul territorio silenzio disarmante

Se a Roma, però, si viaggia con il vento in poppa e con vele, anzi, con le pale spiegate, il silenzio assordante, quasi incredibile, che si registra sul territorio rispetto a questo progetto è disarmante. Le istituzioni locali, ma anche quelle regionali, sembrano essere impalpabili, irreprensibili nel dare una propria visione, persino un commento su questa nuova prospettiva di sviluppo. Che per Corigliano-Rossano, poi, potrebbe rappresentare qualcosa di ancora più consistente in termini di sviluppo, lavoro ed economia. Perché pale eoliche e pannelli fotovoltaici in mare potrebbero far rima con un altro progetto, anzi due: il rilancio del Porto della Sibaritide e la rigenerazione del polo industriale di Sant'Irene dove, tra l'altro, è in piedi un progetto proposto da Enel per la produzione di Idrogeno Verde. 

Lo stesso cliché di sempre: silenzio e attesa

Anche questo argomento, come tanti altri del resto, è avulso dalla dibattito politico. Un po' come fu per il progetto della nuova Statale 106 che ha fatto registrare il silenzio assordante, lungo quasi due anni, delle istituzioni, dei partiti e della società civile. Si sono risvegliati tutti, d'incanto, come Biancaneve, quando i buoi erano già fuggiti dalle stalle. Oggi sulla possibilità di una nuova strada veloce, moderna ed europea rincorriamo tempi e circostanze. Riguardo al progetto del parco eolico/fotovoltaico offshore rischiamo, invece, di rimanere con le terga a terra. 

Eppure ci sarebbero una serie di domande da porre per avere risposte: Quali sono i benefici che trarrà il territorio da questo progetto? Ci potrà essere la possibilità per i cittadini di quest'area della Calabria di avere uno sconto sulla bolletta energetica? Sarà tutelato il mondo della pesca che qui da noi vive da anni situazioni di disagio? Le pale eoliche in mare produrranno rischi per l'ambiente e l'ecosistema? C'è possibilità di aprire un dibattito pubblico (considerato che in molti poi lo rivendicano sempre a tempo scaduto) per la realizzazione di un programma di sviluppo condiviso e consapevole? Cosa stiamo aspettando?

Ad oggi si conosce quasi tutto sul progetto di generazione di energia pulita a largo dei comuni di Corigliano-Rossano, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Mandatoriccio e Cariati, sappiamo chi lo ha promosso, chi lo ha redatto, che aspirazioni e che utilità ha: informazioni disponibili e alla portata di tutti. L'unica cosa che rimane nell'ombra sono le intenzioni, l'idea e le aspettative di chi governa il territorio.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.