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A Corigliano i viadotti portoghesi a Rossano un tunnel: la Sibari-Co-Ro ha un’identità

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CORIGLIANO-ROSSANO – A monte o valle? Corridoio ferroviario o un altro diaframma in mezzo alla pianura? Da due giorni le cronache della Sibaritide sono ritornate a parlare insistentemente dell’ammodernamento della Statale 106 e del nuovo tracciato previsto lungo la Sibari-Corigliano-Rossano. In pochi sanno, però, qual è l’essenza del tracciato e come sarà composto rispetto alla proposta precedente del 2021, quali aree della piana di Sibari e della grande città toccherà e se ci saranno stravolgimenti sull’assetto del territorio.

Partiamo da un dato. Per l’80% il nuovo tracciato, quello sul quale si sarebbe trovato l’accordo lo scorso 23 gennaio tra Anas, la Regione Calabria e il sindaco di Corigliano-Rossano, è uguale alla proposta progettuale prospettata il 14 aprile 2021 dall’allora viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri a Rossano e poi successivamente illustrato il 22 dicembre 2021 negli studi dell’Eco in Diretta dal responsabile delle nuove opere di Anas, Silvio Canalella.

Il tracciato della Sibari-Coserie (nome in codice CZ388) si innesta all’attuale terminale della Statale 534 a 4 corsie nel comune di Cassano Jonio (nello stesso punto dove è previsto il ricongiungimento della Sibari-Roseto). Da lì, raddoppiando l’attuale sede stradale della 534, la nuova strada si immetterà sull’attuale sede della vecchia Statale 106 (a monte di Lattughelle e del parco archeologico di Sibari).

Innesto 534

Una volta attraversato il Crati con un viadotto a tre campate si ricongiungerà alla linea ferroviaria in località Thurio.

Inizio corridoio ferroviario

Da qui parte il cosiddetto corridoio ferroviario. Binari della jonica e statale 106 “viaggeranno” in modo parallelo, affiancate l’una all’altra. Fino a località Pannello/Torre di Mezzo, dove la strada si staccherà dai binari, aprendo lo svincolo per il Porto di Corigliano, e con una serie di viadotti “portoghesi” bassi e poco impattanti, attraversando località Santa Lucia, si ricongiungerà alla linea ferrovia sul torrente Coriglianeto (dove è previsto anche uno svincolo per il collegamento con Corigliano centro storico).

viadotto urbano di Corigliano

Cosa sono i viadotti “portoghesi”. Sono un’idea brillante dell’architetto José Adrião che a Lisbona, che ha trasformato l’area sottostante ad una soprelevata stradale in un parco urbano. Una strada che passa in mezzo al verde mentre sotto vive il resto del mondo in tranquillità. Questa idea, tra l’altro, era già nella pancia di Anas che l’aveva prevista nella proposta di tracciato iniziale.

i viadotti di José Adrião a Lisbona

Dal Coriglianeto, nell’area urbana di Corigliano, fino a Torre Renzo, nell’area urbana di Rossano, la strada viaggerà lungo il cosiddetto corridoio ferroviario con uno svincolo previsto a Insiti a servizio del nuovo ospedale che in linea d’aria dista appena 150 metri

il tunnel di Scanzano Jonio

Arrivati a Torre Renzo, subito dopo il complesso penitenziario di Ciminata l’imbocco della galleria. È questo il vero grande risultato portato a casa dal sindaco Stasi. Il tunnel si infilerà sottoterra qualche decina di metri prima a valle del sottopasso di contrada Frasso dove verrà realizzato lo svincolo di Rossano nord. La galleria dovrebbe avere all’incirca le sembianze della galleria di Scanzano Jonio e camminando parallela a viale dei Normanni, passando sotto il torrente Citrea e sotto la stazione ferroviaria di Rossano, dovrebbe sbucare alle spalle dell’elaiopolio, all’interno dell’uliveto del Crosetto. Da qui si ricongiungerà con il vecchio tracciato della Statale 106, con la realizzazione del secondo svincolo (Rossano sud), all’altezza di contrada Leuca.

Una volta giunti a questo punto, il gioco è fatto. È previsto, infatti, il raddoppio dell’attuale sede stradale con un tratto in soprelevato, sempre a 4 corsie, che non dovrebbe eliminare gli svincoli sottostanti di Seggio e Oliveto Longo, per giungere, così all’innesto con il viadotto sul torrente Coserie.

viadotto urbano Oliveto Longo
Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.