Statale 106, Canalella (Anas): «La Sibari-Co-Ro rientra nel Contratto di Programma ed ha tempi celeri»
Il responsabile delle nuove opere di Anas fa il punto sull’opera nel corso della trasmissione L’Eco in diretta. «Nel tratto Sibari-Crotone cinque tipi di intervento»
CORIGLIANO ROSSANO - La statale 106 continua a dettare l’agenda politico-istituzionale del territorio, in queste settimane. Il responsabile delle nuove opere di Anas, è intervenuto nel corso della trasmissione L’Eco in diretta, andata in onda ieri sera sulla pagina Facebook de L’Eco dello Jonio e su L’altro Corriere Tv per fare il punto, nello specifico, sull’ammodernamento dell’arteria e del tratto Sibari-Rossano.
Canalella, intervistato da Marco Lefosse, ha esordito spiegando come nel vecchio contratto di programma di Anas siano stati aboliti i megalotti, «sostituiti con una serie di interventi che riguardavano la formula del project review, ovvero la sistemazione in sede delle tratte stradali esistenti. Nel tratto tra Sibari e Crotone sono stati previsti cinque tipi di intervento, ciascuno con un finanziamento assegnato e quando si dice che non ci sono soldi, non corrisponde al vero perché ognuno di questi interventi è stato dotato di un finanziamento». E, nel caso della Sibari-Rossano «il finanziamento disponibile è di 151 milioni» (su un importo complessivo di 484 milioni, ndr).
«Quando abbiamo assunto la gestione di questi interventi, l’allora presidente della Regione si è fatta portavoce – ha raccontato l’ingegnere – delle istanze dei territori, che in sostanza non hanno mai gradito il project review. Soprattutto nella Sibaritide, territorio in cui si rivendicava la costruzione di una nuova strada extraurbana di tipo 2 (a 2 carreggiate e 4 corsie, ndr), la presidente Santelli scrisse una nota al ministero nel luglio 2020. A questa seguì anche una comunicazione del viceministro Cancelleri, il quale si fece carico anche lui degli interessi territoriali rivendicati dalla presidente, comunicando la volontà di trasformare il project review in un nuovo tracciato. Nell’ambito del contratto di programma 2016-20, ormai scaduto, Anas ha inserito la facoltà di studiare tracciati ex novo e sostenibili e di presentare un’analisi costi-benefici».
Fondi e nuovo contratto di programma
«I nuovi interventi previsti sulla Statale 106 saranno inclusi nel nuovo contratto di programma che è in fase di redazione – ha detto ancora Canalella – tanto che il ministero delle Infrastrutture invitato la Regione Calabria a proporre azioni da inserire nel documento. La Regione, attraverso il presidente Occhiuto, ha inviato delle proposte che passeranno al vaglio del ministero, tra cui il tratto Sibari-Rossano, per la quale è stato chiesto anche di integrare il finanziamento mancante rispetto ai 151 milioni già disponibili. Il commissario Simonini, essendo l’ammodernamento della statale 106 un’opera commissariata, si è unito alla Regione ma le decisioni spetteranno sempre al ministero. L’aver commissariato la tratta, rappresenta la volontà di garantire il completamento dell’opera. Il tutto, nell’ambito dell’analisi costi-benefici e della sostenibilità».
Ai fondi disponibili, i 151 milioni già stanziati nel vecchio contratto di programma dovranno essere aggiunte altre risorse, 333 milioni. «Lo strumento finanziario delle opere di interesse di Anas – ha specificato il dirigente dell’ente stradale – è il contratto di programma. In sede di rinnovo, il ministero provvederà a stanziare le risorse necessarie, laddove decideranno di intervenire. In realtà, il vero finanziamento dell’opera giungerà quando il progetto sarà inviato in approvazione al Cipess. Sulla base dell’approvazione della delibera Cipess, l’opera sarà finanziata».
La procedura di impatto ambientale, ha spiegato ancora il responsabile delle nuove opere di Anas, «contempla l’interazione tra tre grandi enti dello Stato: il Consiglio superiore dei lavori pubblici, il ministero della Transizione ecologica e il ministero della Cultura. Questi tre enti interagiscono sostenendo tre interessi contrapposti. E per metterli insieme, come nel caso del megalotto 3, sono serviti quattro anni di dialogo».