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Fra un mese apre il nuovo pronto soccorso del "Compagna" di Corigliano con sei posti letto

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CORIGLIANO - ROSSANO - «Finalmente stiamo portando questa portaerei, zavorrata da debiti e disservizi, fuori dal porto». Esordisce così il commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano. Perché definirla nave, sottolinea lui stesso, sarebbe riduttivo a confronto delle sue dimensioni. L’azienda ospedaliera di Cosenza è tra le più grandi d’Italia, così come grandi sono i problemi che la caratterizzano. A poco meno di sette mesi dal suo insediamento, Antonello Graziano tira le somme di quanto è stato fatto e rilancia su quello che ancora si può fare.  A tu per tu con il commissario per sviscerare i principali punti programmatici della sua strategia per risanare la Sanità provinciale.  

Centralità del paziente «Nella malattia, nel momento di difficoltà, non bisogna mai dimenticare la dignità del paziente. E’ importante garantire spazi adeguati dove consentire alla persona di sostare per tutto il tempo degli esami e degli accertamenti necessari. A tal proposito - annuncia il commissario – posso già dire che agli inizi di febbraio aprirà il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Corigliano dove sono previsti sei posti letto per l’osservazione breve intensiva (obi, ndr) in cui gli utenti potranno svolgere in tranquillità tutti i loro approfondimenti diagnostici. Molti ambienti comuni, in aggiunta, verranno resi più caldi e familiari grazie alla presenza di fotografie e poster secondo la logica per cui l’arte negli ospedali influisce sul recupero del paziente e sul suo stato d’animo»

Assunzioni «Per continuare a garantire la presenza di figure professionali nelle nostre strutture abbiamo prorogato 318 contratti tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari, molti dei quali presentano i requisiti per rientrare nella futura stabilizzazione. Notoriamente - prosegue Graziano - sul nostro territorio c’è bisogno di personale. Soprattutto di medici. Purtroppo per molti bandi la domanda è stata nettamente inferiore dell’offerta. Si sono presentati davvero in pochi. Difficile biasimare il presidente regionale Occhiuto sulla scelta di ricorrere ai medici cubani. D’altronde, sembra che nei nostri ospedali non voglia venire nessuno, ma stiamo lavorando per invertire la rotta. Abbiamo sbloccato anche i concorsi per le categorie protette. Insomma, stiamo cercando di ripopolare le nostre strutture con personale qualificato e di ricreare quel rapporto di fiducia e senso di appartenenza tra dipendenti e azienda». 

Aggregazioni funzionali territoriali «Per far fronte all’annoso problema della carenza delle guardie mediche - prosegue il commissario Graziano -  ed evitare il congestionamento dei pronti soccorso e i ricoveri impropri, stiamo rafforzando le aggregazioni funzionali territoriali». Le Aft sono delle aggregazioni di medici di base che garantiscono l’assistenza al cittadino dalle 8 alle 24, quando poi entra di competenza il 118. «L’intento - spiega - è la copertura assistenziale ai cittadini e il rafforzamento di una medicina più capillare e territoriale che faccia da cuscinetto tra i pazienti e l’ospedale. Se la persona può ricevere assistenza a livello ambulatoriale o domiciliare, perché non farlo

Telemedicina Obiettivo del 2023 è senza dubbio il potenziamento della telemedicina. «Riuscire a curare tra le mura domestiche chi può evitare il ricovero - ribadisce il commissario -  è fondamentale sia per il buon funzionamento del sistema sanitario sia per il cittadino stesso che ne guadagnerebbe in spirito e comfort. Inserire tutti i dati del paziente in rete, garantendo sempre la privacy, sarebbe poi la vera rivoluzione copernicana. In tal modo infatti si andrebbe a creare una sorta di cartella clinica sul web dove il medico di turno potrebbe acquisire tutte le informazioni necessarie per pronunciarsi su eventuali cambi di terapia del paziente». Una sorta di informatizzazione sanitaria.

Bilancio «Diamo in affitto locali di nostra proprietà a costi irrisori mentre paghiamo prezzi allucinanti per degli ambienti che non sono neppure a norma di legge. Questa situazione ha vita breve perché è intenzione mia e della mia squadra di adeguare i canoni al valore reale di mercato». Poi c’è stata la vicenda del tribunale dove, forse per la prima volta, l’Asp si è costituita in giudizio. «Già, ci abbiamo messo la faccia. Esserci presentati ha significato ridurre di molto il debito evitando di pagare due volte fatture che in realtà erano già state pagate. In sostanza alcuni creditori erano fittizi. I soldi che abbiamo recuperato sono già stati sbloccati e verranno reinvestiti in tecnologie e strumenti all’avanguardia che possano aiutare i medici nella diagnosi e nelle terapie».

Commissario, di polvere sotto al tappeto lei ne ha trovata davvero tanta…

«Sono stati mesi di duro lavoro e ce ne saranno ancora. Ringrazio il presidente Occhiuto per la fiducia e per la passione che ha saputo infondermi nel momento in cui ho accettato quest’incarico. Stiamo cercando di risanare i conti, di potenziare il personale, ammodernare le strutture e di inserire tecnologie all’avanguardia per restituire ai cittadini quella Sanità con la S maiuscola di cui hanno diritto».

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare