Zero turisti per le feste e chi viene... spesso si porta pure la lasagna da casa
Corigliano-Rossano fa i conti con un turismo di bassa qualità, è scollegata dal resto d'Italia e inesistente sul web. AAA: cercasi politiche attive per rilanciare il settore
CORIGLIANO – ROSSANO – Non siamo mica a Tropea. «Buongiorno, vorrei prenotare una stanza per il periodo natalizio. C’è disponibilità»? L’albergatore: «possiamo offrirle tutta la struttura signora».
AAA cercasi turisti. E non intendiamo certo quelle poche famiglie, sempre ben accette ci mancherebbe, che nei giorni tra Natale e la Befana scendono nella terza città della Calabria per venire a trovare parenti o amici stretti. Questa piccola percentuale rappresenta una sorta di turismo di ritorno, calabresi che vengono a trovare calabresi. Questa terra merita di diventare una destinazione turistica nel vero senso del termine. Anche perché non ha nulla da invidiare rispetto alle altre mete regionali. Quello di cui si deve accontentare Corigliano-Rossano è invece un turismo mordi e fuggi. Due, tre giorni. Al massimo cinque, quando dice bene.
E di questo turismo lampo, buona parte è costituito da viaggiatori che del low cost hanno fatto il loro mantra irrinunciabile e che lasciano sul territorio poco più che le briciole. Anzi cartacce e spazzatura. Non lo diciamo noi ma gli albergatori. «Pensi che tempo fa – racconta uno dei tanti albergatori che abbiamo contattato per capire la reale situazione delle presenze in questo periodo di festa – sono salito nelle stanze e ho trovato in una camera delle teglie usa e getta per il cibo vuote. C’è chi si porta persino il mangiare da casa».
Insomma, un turismo di bassa qualità che piuttosto che apprezzare il territorio e le cose che esso stesso ha da offrire, preferisce trarre il massimo beneficio senza restituire nulla alla città. Eppure Corigliano-Rossano è stata culla di civiltà, custodisce il Codex Purpureo, vanta il meraviglioso castello ducale ed è a due passi dalla Sila. E allora? «E allora bisogna partire da quello che abbiamo – dice fuori dai denti il proprietario di un altro albergo del territorio -. Inutile chiedere cose poco fattibili come l’aeroporto a Sibari e via dicendo. Esiste lo scalo a Crotone? Beh, potenziamo i collegamenti dall’aeroporto già esistente alla nostra città».
E non è solo lui a pensarla così. Corigliano Rossano può essere scelta non solo per il mare (e già questo non è un fattore da poco), ma per il suo patrimonio artistico, religioso e culturale. Per non parlare delle eccellenze enogastronomiche e della sua posizione strategica tra mare e montagna. Negli anni precedenti sono state diverse le agenzie turistiche, in sinergia con le strutture ricettive della zona, a proporre pacchetti per incentivare i flussi. Dopo i primi periodi però è stata sollevata sempre la stessa questione: bellissima terra ma collegata male.
Se infatti gruppi di visitatori da Milano o Torino impiegavano un’ora di aereo per arrivare a Crotone, per raggiungere successivamente Corigliano Rossano dovevano affrontare un’ulteriore ora e un quarto di tragitto. Praticamente un viaggio nel viaggio. Per giunta a bordo di un interregionale con tante fermate che, affrontate dopo un’ora di volo, non facevano altro che rendere il percorso estenuante.
E se si prendesse realmente in considerazione l’idea di fare una metropolitana leggera, tratta Crotone-Sibari, con pochissime fermate nei comuni fulcro a livello logistico? Allora potrebbe cambiare tutto e le agenzie turistiche sarebbero più facilitate nel proporre pacchetti con destinazione Corigliano Rossano.
Non bisogna inventarsi i draghi, basterebbe davvero – come suggeriscono gli stessi lavoratori del settore – potenziare quello che abbiamo. C’è la linea ferroviaria? Bene, sfruttiamola con una metropolitana leggera che ci porti fuori da questo maledetto isolamento. Certo, implicherebbe un bell’investimento, ma i soldi spesi sarebbero presto guadagnati con una crescita turistica che lieviterebbe a vista d’occhio. E di portafoglio.
Cerchiamo di togliere la terza città della Calabria dall’ultimo posto, o quasi, quanto a raggiungibilità e comodità.
Ma la difficoltà a raggiungere Corigliano Rossano non è soltanto fisica. E’ anche sul web. Quando si digitano le due paroline magiche “viaggi” e “Calabria” escono davvero tantissime destinazioni. Da Tropea a Scilla passando per Capo Vaticano, Reggio Calabria e Pizzo. Compaiono persino il peperoncino e la cipolla rossa, ma della città del Codex neanche l’ombra. Non siamo conosciuti neppure su Internet. Spendere forse più energie e fondi per fare un lavoro di indicizzazione mirata sul web ci potrebbe aiutare ad uscire dall’anonimato.
Corigliano Rossano ha bisogno di una politica attiva del turismo che la aiuti a risplendere e scrollarsi da quel torpore così conclamato da sembrare ormai inesorabile e naturale. Soltanto un accurato lavoro di marketing, una visione integrata che metta a sistema infrastrutture, aziende del settore e residenze turistiche potrebbero aumentare i flussi delle presenze.
Investimenti, visione integrata e iniziative. Lavorare a sistema, partendo ovviamente da trasporti e infrastrutture, per rilanciare una città ricca di bellezze naturali e artistiche che ha bisogno solo di essere scoperta. In primis, dalla nostra classe dirigente.